Lega A - Uno scambio dei diritti A-A2 sull'asse Trieste-Udine in arrivo?

Lega A - Uno scambio dei diritti A-A2 sull'asse Trieste-Udine in arrivo?

Mentre Giancarlo Mauro vola a Roma per confermare alla dirigenza FIP che la Pallacanestro Trieste 2004, senza più lo sponsor Alma che però ne è proprietario del 94% delle quote ed è in attesa di una governance stabilita dal tribunale dopo gli arresti eccellenti di Scavone e dei suoi collaboratori, il Messaggero Veneto da conto di voci su un presunto scambio dei diritti tra serie A e serie A2 che si potrebbe consumare sull'asse Trieste-Udine.

"L’Apu dalla serie A2 alla Al col diritto sportivo di Trieste e viceversa. È la voce circolata nelle ultime ore sul fronte cestistico, e sono ore piuttosto calde vista la situazione in cui si è venuta a trovare la società giuliana per le ben note vicende extracampo dell’Alma e del presidente Luigi Scavone. Si tratta soltanto di un’ipotesi, definiamola pure fantabasket, ma la voce circola davvero e noi la riportiamo. Ben sapendo che una situazione del genere rischierebbe di sollevare mobilitazioni di piazza, fra due campanili separati da un’accesa rivalità.

Il general manager dell’Apu Gsa, Davide Micalich, non vuol nemmeno prendere in considerazione un possibile scambio dei diritti: «È una cosa che non accadrà mai, rischieremmo di rovinare tutto. Le scorciatoie non ci piacciono». Micalich chiude la porta all’ipotesi da fantabasket con due motivazioni ben precise: «La prima è che mi sembra una cosa priva di ogni logica. Io auguro alla Pallacanestro Trieste di farcela e salvare la categoria, ma se non dovessero farcela non credo proprio cederebbero i diritti a Udine. In secondo luogo, voglio sottolineare che noi abbiamo costruito la storia dell’Apu. Abbiamo un bellissimo rapporto con la città e siamo in A2 dopo aver vinto due campionati sul campo, ma anche dopo esserci rialzati da cocenti sconfitte».

Se A1 deve essere, insomma, la si deve conquistare a suon di canestri, e non scambiandosi i mazzi di carte di mano. «Il diritto sportivo di Corato – spiega il giemme bianconero – fu proposto anche a noi prima di essere acquisito da Treviso. E altre proposte arrivarono da diverse società italiane. Noi però vogliamo vincere sul campo, lo riteniamo una cosa basilare. Quando non ce la facciamo, ci riproviamo, imparando dagli errori. È una questione etica. Ritengo assurdo ipotizzare un’opera di sciacallaggio ai danni di un’acerrima rivale sportiva. Sarebbe una grande mancanza di rispetto e ripeto: auguro a Trieste di farcela, ma in caso contrario non è la nostra la porta a cui bussare".