Videoumarell da rissa... cosa fa un regista in diretta mentre volano i pugni?

(di Giancarlo Fercioni). ...no, non ho litigato con nessuno ma volevo parlare di come vengono affrontate le situazioni “ tese” in tv, approfittando della rissa epocale avvenuta in EuroLeague tra Real Madrid e Partizan. Ho avuto modo di essere il regista durante quel derby bolognese in cui finirono la partita (se ricordo bene, ma non ci scommetterei) in tre contro due.
Gli altri? Tutti squalificati per lo stesso motivo della più recente discussione madrilena: entrati in campo quando non erano in gioco. I due allenatori furono bravi a trattenere qualcuno dall’entrare a farsi giustizia sommaria. Che poi, se ricordo bene a farne le spese fu in particolare un addetto alla sicurezza che inseritosi in mezzo tra Abbio e Carlton Myers le prese dall’uno e dall’altro.
Io dissi agli operatori di documentare il fatto stando a distanza di sicurezza, visto che stiamo parlando di gente che si aggira sui 90-100 chili di muscoli quando non sono di più. Il tutto venne registrato e poi mandato parzialmente in onda, perchè la violenza non deve essere uno spettacolo e anche in quella occasione servì più agli arbitri che alla tv.
Il motivo è lo stesso che non ti fa vedere scene di violenza negli stadi e sugli spalti: l’emulazione è sempre dietro l’angolo, però è importante documentare la cosa per ovvii motivi di sicurezza. C’è sempre la tentazione un pò voyeuristica di far vedere gente famosa in situazioni di questo genere, ma bisogna vincerla. E’ un guardare dal buco della serratura, non va bene.
Se il live, la ripresa in diretta fa vedere tutto, bene così. Al massimo un replay, ma insistere sulla cosa diventa morboso e non va bene. Gli arbitri a Madrid hanno avuto bisogno di prendere nota di chi era entrato in campo talmente erano tanti, anche se il referto poi arrivato al giudice ha prodotto la squalifica abbastanza blanda rispetto ai fatti compiuti dai vari giocatori. Lo spettacolo deve essere il gioco, la partita, con anche momenti d’intensità ma rimanendo entro certi limiti…
Sennò vai a vedere il Wrestling…
Giancarlo Fercioni
N.B. Per chi non conosce la definizione, l’umarell (dialetto emiliano ma ora sdoganato in tutta Italia) è il pensionato curioso che osserva i cantieri, ma anche qualsiasi cosa succeda in giro.
Io sono entrato nella categoria dopo trentacinque anni di regia televisiva in giro per quasi tutte le televisioni: prima le private, poi Rai, Mediaset e la pay tv, Tele+ e Sky. Adesso, oltre ad andare a spasso con i miei cani, mi occupo di tutto quello che vedo in giro, come la maggior parte dei pensionati.