La Reyer Venezia avrà la nuova casa, finalmente all'altezza

La Reyer Venezia avrà la nuova casa, finalmente all'altezza

Il 10 luglio il Consiglio comunale di Venezia ha dato il semaforo verde alla delibera che assegnerà per i prossimi 40 anni la gestione del nuovo palazzetto che sta sorgendo nell'area prossima all'aeroporto denominata "Bosco dello Sport" alla Reyer Venezia, società sportiva di proprietà del sindaco Luigi Brugnaro. Come sempre, obtorto collo da parte delle opposizioni che hanno votato contro la delibera. Ma, onestamente, a chi altri si sarebbe dovuto concedere la gestione? Escluso il calcio, che lì a fianco avrà il suo nuovo stadio, quale società sportiva ha solidità economica, seguito di pubblico, risultati sportivi negli ultimi quindici anni da poter garantire un migliore utilizzo dell'impianto?

Forse si sarebbe dovuto proporre un gestore terzo, per ripetere l'esperienza della Virtus Roma con il PalaEur, i cui costi sono stati una pietra al collo del club di Toti e una delle cause della chiusura per cui la capitale d'Italia è l'ignominia del movimento non avendo una squadra in serie A? A Philadelphia o a Oklahoma City si discute di investimenti pubblici per una quantità incredibile di dollari per nuovi impianti da mettere a disposizione di Sixers e Thunder e nessuno ci trova questo baco velenoso. Negli USA si ragiona in termini di giro d'affari per le città, creazione di posti di lavoro, prestigio cittadino. La Reyer avrebbe meritato maggiore considerazione già prima dello scudetto del 2016-17 ma, come ben abbiamo documentato, alle orecchie della politica certe opportunità non interessano. Dovunque e comunque.

Il nuovo palasport avrà 10.000 posti a sedere - triplo salto dai 3.500 del Taliercio. Sarà il più grande del Nord Est italiano, ma anche di dimensioni rispettabili a livello europeo. Venezia sarà pure Venezia, ma il prestigio è una bestia che va alimentata. Il gestore pagherà un canone di affitto di 600.000 euro l'anno e la terrà in esercizio per i prossimi 40 anni, potendo con quelle dimensioni organizzare anche concerti e altri tipi di manifestazioni. Ma anche gestire ristoranti, museo e sky box e garantire anche un supporto economico per mantenere la Reyer al più alto livello di competitività sportiva. Costi che, da quei due scudetti della seconda decade del secolo, non sono certamente diminuiti.