NBA - Nicolò Melli, il racconto di una estate bollente

NBA - Nicolò Melli, il racconto di una estate bollente

Nicolò Melli e il rapporto con la NBA. Il no agli Atlanta Hawks per andare al Fenerbahçe, il no all' Olimpia Milano per accettare la proposta dei New Orleans Pelicans. L'ha raccontato lui stesso ad Angelo Costa del Resto del Carlino, edizione Reggio Emilia.

Estate bollente. “Finisco il campionato turco il 21 e vado due giorni a Mykonos, con Katharina, ora mia moglie: gli unici due giorni di vacanza fatti questa estate. Torno in Italia, appoggio le valigie e vado a Monza a operarmi al ginocchio. Rientro col gambone, nel frattempo ascolto le varie campane che mi arrivano dall’Europa, compresa Milano, e anche da oltre oceano. La sera del 29 ceno a casa dei miei e vado a dormire presto: intorno alle 23 arriva il messaggio del mio agente Matteo Comellini con l’offerta di New Orleans.

Sensazione. Ho sentito una vibrazione fortissima e positiva: l’avevo avvertita solo due anni fa, la prima volta che ho parlato con coach Obradovic.

Pensiero NBA. Sarei bugiardo a dire no. E' il primo sogno che hai da bambino, poi quando entri nella realtà del basket c'è anche l'Eurolega. Da piccolo ho consumato una cassetta con i filmati di Jordan, Barkley e i fenomeni dell'epoca: la conservo ancora.

Atlanta. E’la stessa proposta che due anni fa ho declinato da Atlanta per giocare a Istanbul a cifre inferiori. Le mie scelte non sono mai dipese dall’ingaggio, è stato così anche stavolta.

New Orleans. Sono stato là tre giorni, dal 24 al 27 luglio, per firmare: è qualcosa di diverso, in senso positivo, con un'organizzazione incredibile che va oltre il basket. Il 20 numero di maglia? Mi piaceva fin da quando ero bimbo, in più il 4 non era libero (è il numero di J. J. Reddick, ndr).

Nazionale e ginocchio. E' paradossale: ho giocato le qualificazioni e non vado al Mondiale. Ma non potevo andare avanti così, il mio ginocchio aveva bisogno di cure. Abbiamo provato una terapia conservativa, poi ho subito un altro trauma. Ho parlato con due medici diversi, entrambi hanno consigliato l'intervento.