La Stella Azzurra torna al Collegio San Giuseppe

Un colpo di scena a poche ore dell’inizio delle Finali di Coppa Italia B dilettanti a Montecatini aveva condizionato la prestazione della Stella Azzurra, una delle favorite per il trofeo dei cadetti, sconfitta pesante semente da Vado Ligure.
Il giudice della Terza Sezione del Tribunale di Roma, dottor Cardinale, aveva disposto nei giorni scorsi con “ordinanza cautelare” immediata la disponibilità dei libri sociali, la password, e il codice di accesso alla Fip a favore di Fratel Virginio Mattoccia del Collegio San Giuseppe Demerode . Ovvero: l’istituto religioso di piazza di Spagna che negli Anni Sessanta portò la squadra capitolina in Prima Serie (erano i tempi di coach Tonino Costanzo, di Spinetti, Dal Pozzo, Falcomer, Albanese e lì aveva acquisito passione per il basket l’avvocato Claudio Coccia) e che, nella stagione della grande trasformazione del basket, nell’impossibilità di adeguarsi alla nuova realtà di passare la mano affidando il titolo sportivo a un imprenditore romano.
Erano seguiti dei contrasti riguardanti questo passaggio, e un ritorno di fiamma del Collegio dei “frères” dell’ordine Lasalliano che ha deciso in seguito di riprendersi la titolarità del diritto sportivo. Non avendo però ricevuto soddisfazione nell’ambito della Giustizia Sportiva, da ultimo si è rivolto al magistrato ordinario con l’assistenza legale dell’avv.Enrico Cassì. Un brillante avvocato, ex giocatore di Ragusa, lo stesso del ”caso Becirovic” che provocò anni fa il fallimento della Virtus Bologna e di tanti altri casi spinosi che hanno visto vittoriose le sue tesi..
Sembrava che il Collegio e il gruppo che ha gestito la società negli ultimi anni con buoni risultati curando molto il vivaio avessero alla fine trovato un punto d’accordo per mettere una pietra sul passato e coesistere, è seguita invece una nuova rottura in seguito all’ ultima assemblea che aveva deciso la nuova composizione della compagine gestionale. Da qui il ricorso al magistrato il quale ha sospeso da subito l’efficacia di questa assemblea decretando quindi la consegna delle coordinate “tecniche” a Fratel Virginio.
Non si tratta comunque ancora di una sentenza, ma di un’ordinanza immediata, e si profila un’altra grana per la Fip che invece attraverso i suoi organi amministrativi aveva dato un parere contrario a quello del magistrato ordinario. Scatterà adesso un’inchiesta, o la decisione finale e definitiva sarà quella del magistrato?
“Personalmente - commenta Stefano Albanese - ho un ottimo ricordo del periodo trascorso al collegio San Giuseppe - Istituto De Merode dal 1960-1964 non fosse altro perché giocavo nella Stella Azzurra e ho preso la maturità scientifica. E’ rimasta sempre la mia seconda casa anche negli anni successivi. Adesso certo le cose son molto cambiate e gli splendori di un tempo ormai sono un vecchissimo ricordo, ma di sicuro queste notizie mi hanno un po' scioccato”
Un shock pesante come una spada di Damocle, come dicevamo, ha innervosito l’ambiente romano col quale opera anche l’ex giocatore del Bancoroma Stefano Sbarra, anche se Germano D’Arcangeli, il coach manager, ha cercato di tenere fuori la squadra.
E’ stata dura anche per il cronista cercare in questa atmosfera un po’ surreale avere lumi sulla annosa vicenda. D’Arcageli allarga le braccia, e che “tecnicamente – spiega – non cambierà nulla in quanto i libri sono a disposizione dentro la società e lì rimangono”. Ammette di aver saputo del provvedimento ma di non aver ancora ricevuto la notifica dell’atto giudiziario da parte del Tribunale di Roma.
Gli chiediamo cosa può accedere dopo questa brusca mossa, e se il club continuerà ad essere una coperta tirata dall’una e l’altra parte dai duellanti. “Non dimentichiamo i nostri natali, io per primo come ex allievo del Collegio San Giuseppe. Ci mancherebbe altro…Ma sono 40 anni che combattiamo contro i mulini a vento, non passa settimana senza che succeda un fatto nuovo, e chi chiediamo: “perché?”.”
“Non ne possiamo più – sbotta – e a questo punto o muore la Stella Azzurra o muore la nostra passione. Ormai siamo disposti ad accettare tutto, e se non si trova un accordo come abbiamo a suo tempo proposto, non rimane che andarcene ma con quello che ci spetta per il lavoro importante fatto in questi anni”.
La Stella Azzurra, secondo le voci, darebbe fastidio ad altre realtà della capitale, e si prevedono altre puntate di questa specie di Guerra dei Roses (o dei 40 anni) del basket. Servirebbe un passo indietro, la soluzione di portare la vicenda alla Magistratura ordinaria è un trauma. E anche per tutto il mondo sportivo che dovrebbe riuscire a risolvere nel proprio ambito casi come questi, se non altro per rispetto a quel principio di lealtà e correttezza della propria Magna Charta che ormai è …carta straccia.
D’Arcangeli è intervenuto alla Tavola Rotonda della Lega Nazionale Pallacanestro, ma senza accennare al problema che lo vede personalmente coinvolto ha lanciato un appello affinché questo settore strategico per la produzione di giocatori proponendo ai vertici dell’organismo che rappresenta oltre 200 società di bloccare per almeno 5 anni qualsiasi progetto. Un piano di stabilità minato da due variabili decise dall’alto, la nascita del Campionato di Sviluppo con le wild card e il mancato ritorno alle società delle somme derivanti dagli svincoli.