Trieste, Paul Matiasic: «Serve ripensare al modo in si genera ricavi. In Europa per competere»

Trieste, Paul Matiasic: «Serve ripensare al modo in si genera ricavi. In Europa per competere»
© foto di Pallacanestro Trieste

Lo Sport Business Forum, un’iniziativa congiunta di Confindustria Belluno Dolomiti e Confindustria Veneto Est, curata da Nord Est Multimedia, si presenta come un appuntamento cruciale per il settore sportivo italiano, esplorandone le dinamiche economiche e sociali. L’evento del 5 giugno è stato strutturato per offrire una panoramica approfondita sullo sport system, attraverso interventi di rilievo, interviste esclusive e tavole rotonde stimolanti. Nel contesto del forum, il presidente di Pallacanestro Trieste, Paul Matiasic, ha ricoperto un ruolo centrale nel panel “Basket nel Nordest: un modello di successo”. Matiasic ha illustrato i fattori che hanno contribuito alla solida crescita del basket nella regione, con particolare riferimento alle innovazioni necessarie per far crescere la pallacanestro nel nostro Paese. Il suo intervento ha messo in luce strategie di successo quali la capacità di attrarre investimenti, una gestione oculata delle risorse economiche e la costruzione di un forte legame con il territorio. Ha enfatizzato l’importanza del marketing e della comunicazione per rafforzare il brand e trovare nuove fonti di guadagno oltre a quelle tradizionali come sponsorizzazioni e biglietti. Matiasic ha condiviso best practice del settore, dimostrando come professionalità e visione strategica siano essenziali per conseguire risultati significativi.

La sua partecipazione ha arricchito il dibattito sul futuro dello sport in Italia, evidenziando il ruolo del basket come motore economico e sociale che genera valore per la comunità, al di là dei meri risultati agonistici. “La mia impressione del basket in Italia, in una parola? Incredibile. La seconda parola? Passione. Il tifo, qui in Italia, è qualcosa di stupendo. La passione, l’atmosfera in ogni palazzetto… è qualcosa che non ho mai visto, nemmeno negli Stati Uniti. E io sono stato a tante partite dei Golden State Warriors. Ma non è la stessa cosa, non è come in Italia. È una cosa incredibile. Il livello del nostro prodotto non è mai stato così alto. E il futuro? È radioso. Penso che, quando si gioca a basket, o si vince o si perde. Quest’anno non abbiamo vinto, ma ci sono molti aspetti positivi in ciò che abbiamo fatto a Trieste. Sono orgoglioso del mio club, del Department of Community and Fan Engagement e anche del coinvolgimento dei tifosi. Penso che, per noi, il successo si definisca in molti modi diversi, incluso il fatto che siamo riusciti davvero a integrarci nella comunità, influenzando positivamente la vita di molte persone a Trieste. E questo è ciò di cui parla la cultura sportiva: cercare di essere un punto di riferimento per la comunità. Primo, per offrire il valore di intrattenimento del basket; secondo, per fungere da sorta di richiamo collettivo per la comunità. Quindi, sinceramente, sono tanto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto fuori dal campo quanto di quello fatto in campo, concludendo al sesto posto. Per noi, l’obiettivo dichiarato è sempre crescere, essere competitivi in ogni singola partita – che sia in Serie A o nelle coppe – e crescere anche come organizzazione, per influenzare positivamente chi ci sta intorno.”

Il discorso è poi passato alle infrastrutture, un tema cruciale per tutto lo sport italiano. “Il PalaTrieste è un po’ datato, anche per noi. Secondo me, il basket italiano – la nostra Lega – deve ripensare al modo in cui genera ricavi. Il modello basato esclusivamente su sponsor e biglietti appartiene al passato. Dobbiamo trovare nuove strade per produrre ritorni economici. Se vogliamo crescere e salire di livello, è questa la direzione da seguire. Un palazzetto non è soltanto un luogo dove si gioca a basket, è molto di più. Io la vedo come un’arena dell’intrattenimento, uno spazio dove possono convivere molte attività: ristoranti, eventi, servizi. Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare.”

In conclusione, un pensiero sulla partecipazione alla Basketball Champions League nella prossima stagione e a quello che riserva il futuro. “Siamo entusiasti all’idea di giocare a livello europeo e prenderemo la decisione che sarà migliore per noi. Però penso sia fondamentale che le squadre del nostro campionato alzino il livello della competizione, fino al punto in cui i club italiani possano davvero competere a livello europeo. Ed è esattamente ciò che intendiamo fare.”