Olbis André e la chiusura della Virtus Bologna femminile: «L'ho saputo leggendo sui giornali»

05.06.2025 18:05 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Olbis André e la chiusura della Virtus Bologna femminile: «L'ho saputo leggendo sui giornali»
© foto di Ceretti/Ciamillo

Olbis Andrè ha parlato a 1000cuorirossoblu.it in vista dell'EuroBasket 2025 con l'Italbasket. «Sono molto contenta: vestire la maglia della nazionale è sempre bello, ma farlo in casa propria è veramente fantastico. Rappresentare la Nazionale agli Europei nella tua città è davvero una grande emozione. Mio padre mi segue ovunque, mentre mia mamma e i miei fratelli fanno di solito più fatica: giocare a Bologna vuol dire che potranno esserci anche loro, così come i miei amici. Il Paladozza lo conosco bene, quando ero in Fortitudo Rosa ci allenavamo lì, poi a distanza anni ci ho giocato le finali scudetto. Tornare sul parquet di un campo che ha fatto la storia del basket è bellissimo, speriamo di riuscire a riempirlo».

Obiettivo riuscire a tornare ad ottenere risultati importanti, che mancano da tempo. «É vero, ma adesso siamo in una fase dove molte di noi hanno acquisito più consapevolezze ed esperienze. Al tempo dell’ultimo Europeo diversi minutaggi di noi ragazze in squadre come Venezia o Schio erano abbastanza limitati, ora abbiamo responsabilità importanti soprattutto a livello di club: questo è un aspetto fondamentale che andrà certamente a nostro favore. Non abbiamo tanto tempo per preparaci, giusto 3-4 settimane. Servirà amalgamarsi nel minor tempo possibile per farci trovare pronte».

Andrè è tornato anche al suo passato con la Virtus prima della chiusura della sezione femminile. «Mi è molto dispiaciuto. Io in realtà avevo già deciso di andare via, dato che mi era stato fatto capire che i progetti erano diversi rispetto agli anni passati e non c’era più la volontà di puntare così in alto. Sapevamo solo questo. Ora non c’è più una squadra che rappresenti Bologna, una perdita che ha fatto male al movimento dal punto di vista della competitività del campionato. Quella della città di Bologna è una piazza che ha la possibilità di fare tante cose, se ci fosse stato un progetto sarebbero arrivati risultati. Della chiusura ho saputo leggendo sui giornali, non so come sia stato comunicato a chi sarebbe dovuta teoricamente restare».