LBA - Renato Villalta: "Pronostico impossibile, determinanti i dettagli"

Renato Villalta, mito del basket azzurro e virtussino sia da giocatore che da dirigente, è stato intervistato del Corriere dello Sport alla vigilia di gara 7 della finale playoff tra Olimpia Milano e la "sua" Virtus Bologna per fare un pronostico, condito ovviamente delle sue considerazioni tecniche.
Villalta, che gara sarà la settima? “Due squadre molto forti, una che basa la sua forza in difesa, Milano, e Bologna in attacco. Anche se gara 6 ha mostrato quasi il contrario, Segafredo molto brava anche in difesa e Olimpia che doveva fare la differenza dietro e con i rimbalzi, senza riuscirci. In attacco sono mancati alcuni giocatori, Baron e Shields ma soprattutto Napier. Ora saranno determinanti i dettagli”.
Pronostico. “Impossibile, forse Milano può avere il vantaggio del fattore campo, sempre meno decisivo nello sport moderno. Le squadre si equivalgono, a parte nella sesta, quando Messina mi ha dato l’impressione di dargliela su come si dice a Bologna, le altre partite sono sempre state in equilibrio. Ci vorrà un’impresa per la Virtus, ma credo sia nelle corde della squadra. Poi di partita in partita le sensazioni sono cambiate ogni volta”.
Rispetto alla sua esperienza e a quel 1984, cosa serve anche oggi per vincere in trasferta? “Mi ricordo la determinazione con cui siamo andati in campo. La convinzione di potercela fare. Abbiamo vinto lo scudetto della stella perché eravamo determinati a farlo. Chiaro che lo saranno anche i giocatori di Milano e daranno l’anima”.
Il duopolio Milano – Virtus è davvero così deleterio. “Il presidente della Virtus, Porelli, diceva che bisognava vincere non più di uno-due scudetti nell’arco di 4-5 anni, così da lasciare aperto l’interesse. Il problema non sono certo Armani e Zanetti, anzi bisognerebbe costruirgli ponti d’oro per quanto investono e danno al basket, e speriamo continuino a farlo per ancora tanto tempo. Servirebbe un contesto generale in cui questa finale, così come la Nazionale, andasse sulla Rai in prima serata. E bisognerebbe investire sui settori giovanili per evitare che i ragazzi alti vadano tutti a giocare a volley.”