Crisi italiani. Abolire il professionismo in serie A una soluzione possibile?

Le nostre considerazioni sul "premio italiani", la valorizzazione in soldi per le squadre che in campionato fanno giocare più minuti i giocatori italiani (qui), hanno aperto un dibattito fra persone illuminate attraverso i benedetti (o maledetti, secondo il punto di vista) social-media. Qui vogliamo offrire ad una platea più grande una considerazione di Eugenio Ennio Crotti che avanza una possibilità di ritorno all'antico, quando la pallacanestro era solo uno sport dilettante. Una idea interessante, su cui ci piacerebbe poter ospitare anche il punto di vista del presidente federale Gianni Petrucci e dell'Associazione GIBA. Il problema specifico su cui si gira intorno, come si potrà capire dalla lettura, riguarda la riduzione dei costi per ottenere le prestazioni di un giocatore (a quel punto anche straniero) diminuendo anche il budget occorrente per fare un roster competitivo in serie A senza attendere un decreto ad hoc di un governo, che potrebbe non arrivare mai oppure essere rimesso in discussione in qualsiasi momento.
Eugenio Ennio Crotti. Questa estate ho discusso a lungo con dirigenti e staff di una squadra di A. Avrebbero voluto potenziare l'organico con giocatori italiani, ma la considerazione di tutti era relativa al fatto che se in A2 c'è chi prende soldi esentasse - per chi dichiara di non percepire più di 10.000 euro, o tassati molto meno che in A per chi dichiara di superare la somma - per riuscire a proporgli un contratto in A vuol dire, ad esempio, spendere 100.000 per darne 50.000 e magari pareggiare l'offerta di una squadra di A2 ... per non dire che quelli "buoni" prendono in A2 più di quella somma. Insomma se vogliamo italiani in A bisogna riportare nel dilettantismo i professionisti, operazione che tempo fa abbiamo fatto per l'A2. Non vedo altre strade perché dovete riflettere sul fatto che prendono il premio società che non sono in zona retrocessione pur facendo giocare gli italiani! Quindi NON sono scadenti o scarsi. Diverso sarebbe se i soldi li prendesse chi sta in cattive acque per aver fatto giocare gli italiani piuttosto che gli stranieri !!!