Bologna: nonostante il caldo Basket City non ha grandi vampate d'entusiasmo

Bologna: nonostante il caldo Basket City non ha grandi vampate d'entusiasmo

Nel più torrido agosto a memoria di uomo vivente, Bologna non ha grandi vampate di entusiasmo dall’attività delle sue squadre di basket. Non che ce le aspettassimo, da quando la mediocrità aurea è diventata una necessità e una virtù, per vivacchiare e sopravvivere e gli unici brividi si vanno a cercare in qualche vecchio filmato su youtube, non certo nelle cronache della stampa cittadina, quando tratta di un mercato povero e - nonostante certi tentativi di incendiare gli animi con notizie sulle trattative per onesti mestieranti - poco o nulla interessante.
Fra il pessimismo e l’ottimismo c’è la via di mezzo del realismo ed è la più praticata dalle centinaia-migliaia di persone che nel corso degli anni hanno progressivamente abbandonato i posti a pagamento al PalaDozza e al PalaMalaguti-FuturshowStation-Unipol Arena. Perché al di là dei risultati scarsi o penosi sul campo, il dato di fatto più significativo nel declino di Basket City è appunto il botteghino che piange sia per la Virtus che per le due Fortitudo. E se le Vu Nere si fanno belle per spalti un po’ più gremiti grazie a generose iniziative di svendita (o non svendita) del biglietto a pagamento, Aquile e Leoni (della Fossa) si lamentano per una divisione che ha spezzato in due (ma in parti non uguali) l’identità della Fortitudo.
In parti diverse, sono società che non attirano né convincono come un tempo e non facciamone solo una questione di risultati. Sono abbastanza vecchio per ricordare palasport gremiti e stagioni di intensa passione anche oltre i due derby canonici in anni di vacche quasi magre come queste. Il periodo d’oro di Basket City è durato quasi un decennio, a partire dai primi anni 90, ma le basi erano già state poste da almeno vent’anni. Non saranno le ultime stagioni disgraziate a cancellare il ricordo del passato e la speranza per il futuro. E per quello che posso fare, tornerò presto in trincea per Basket City.

Franco Montorro