Sandro Gamba: "All'Armani bifronte serve un uomo di esperienza"

Sandro Gamba: "All'Armani bifronte serve un uomo di esperienza"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Sandro Gamba ritorna puntualmente sulle sue considerazioni verso l'Olimpia Milano e il basket italiano sulle colonne dell'edizione milanese de La Repubblica. Il suo intervento.

"Sto facendo l'abitudine a questo andamento. Primi in campionato e ultimi in Eurolega. Un'Armarli bifronte. Tanto solida ­ anche se non immune da scivoloni ­ all'interno dei nostri confini, equilibrata e pure prolifica a quasi 84 punti di media, con buone soluzioni distribuite tra piccoli e lunghi. Altrettanto fragile e asfittica in coppa, dove la squadra gioca proprio male, bloccata nelle esecuzioni, timorosa in troppi uomini.

E le cifre non mentono: ultimi di gran lunga per punti segnati (poco più di 69), terzultimi per percentuali da due e da tre. La costante è la difesa, la meno battuta in entrambe le competizioni. La differenza evidente: la qualità, la personalità. Mi è venuto da pensare, guardando le ultime prestazioni dell'Olimpia e della Virtus (a sua volta alle prese con i suoi problemi), a quanta differenza faccia avere un giocatore del tipo e del calibro di Teodosic.

Calibro europeo, capace di migliorare i compagni perché sa subito cosa fare della palla fin dalla ricezione dopo la rimessa: tirare, servire il compagno sul taglio, accelerare, colpire un punto debole, è tutto nella sua testa. All'Armarli questo tipo di giocatore è mancato fin dall'inizio, e dopo l'infortunio di Pangos questo buco nell'organico è stato fin troppo evidente. Lo hanno aspettato, non è andata bene, purtroppo la realtà è questa.

Leggo di ricorso al mercato, di nomi altisonanti provenienti dai tagli NBA. Dico di fare attenzione a certe suggestioni, sbagliare è un attimo e farlo in una situazione già compromessa può produrre ulteriori danni: il potenziale per vincere lo scudetto, quanto meno, è finora intatto e sarà bene pensarci prima di fare una ulteriore mossa. A mio parere, la squadra ha bisogno di uomo di esperienza.

Non una scommessa, non un giovane emergente ma da testare ad alto livello ­ quello lo puoi provare a inizio stagione ­ e nemmeno un nome anche grosso, ma azzardato. Ci vuole un cervello, qualcuno che abbia idea di cosa fare, di come farlo, quando e perché. Che trasmetta fiducia ai compagni, che tolga incertezze e tensioni, permettendo a Messina di non dover più adattare le sue guardie alla cucitura del gioco.

Un rientro importante, anche se in altro ruolo e con diversi compiti, sarà quello di Gigi Datome. Perché è vero che lui è un'ala, un finalizzatore di gioco e non un realizzatore. Ma è un uomo dalle mani sicure, conosce il gioco, sa quello che si può e quello che non di deve. Un punto di riferimento."