LBA - Per Valerio Bianchini "Il basket moderno è diventato monotono"

"Questo basket mi annoia, trovo più competitivo il volley": l'incipit dell'intervista a Valerio Bianchini per il Resto del Carlino non potrebbe cominciare in maniera più polemica da parte di un allenatore che ha scritto tante pagine della pallacanestro italiana. Ed è stato anche individuato il "baco", il male assoluto che ha cambiato questo sport: "E’ stata l’invenzione del tiro da tre punti, i giocatori non hanno pensato più a migliorare la tecnica, la NBA ha dato il cattivo esempio e noi, come al solito, l’abbiamo imitata nel modo peggiore."
C'è un altro aspetto che l'ottantenne maestro ha voluto sottolineare come negativamente dirompente rispetto a quando sedeva sulle panchine di Scavolini Pesaro o Virtus Roma: "Mi fa impazzire il mercato folle con lo scambio di giocatori tutto l’anno, per esempio con Milano che quest’anno cambia sette giocatori e dunque deve ricominciare tutto da capo nella costruzione della squadra. Questo basket di oggi totalmente nelle mani del mercato. Il modo di attaccare non è più nelle mani dell’allenatore, forse la difesa ancora sì, ma ormai sono dei funzionari."
Un basket da copia e incolla, insomma: "Siccome non puoi fare programmi a lungo termine e devi ricominciare sempre da capo tanto vale giocare tutti allo stessa maniera. Negli anni Sessanta c’era una serie di allenatori di grande personalità e potevi godere della loro inventiva, c’era già il Simmenthal Milano che comandava, ma c’erano un sacco di allenatori intelligenti che lavoravano sul proprio." Sull'azione della Federazione e delle sue strutture, poi, è lapidario "Lasci perdere, non voglio dire assolutamente nulla in merito."