A2 - Trapani Shark, precisazioni a seguito della nota dell’Assostampa

A2 - Trapani Shark, precisazioni a seguito della nota dell’Assostampa

Trapani Shark hanno risposto alla nota congiunta della Segreteria regionale e provinciale di Trapani dell’Associazione Siciliana della Stampa e della Presidenza regionale dell’USSI, l’Unione stampa sportiva italiana, di questa mattina (in fondo la nota completa). Questo il comunicato della società siciliana:

"Gentilissimi tutti,
restiamo sbigottiti ed attoniti per la nota letta con riferimento all’increscioso fatto accaduto durante la conferenza stampa presso il Pala Shark del 6 ottobre ultimo scorso.

Convinta, la scrivente società, che i fatti attenzionati nascano solo da una parziale ricostruzione dei fatti, e che i commenti sui socials della gente trapanese siano la migliore risposta possibile, sottolinea quanto segue:
– la conferenza stampa era stata programmata come apertura della stagione casalinga del basket ed ovviamente aveva un tema chiaro.
– che il pala Shark è stato totalmente rivoluzionato nella ristrutturazione, a spese esclusive del presidente Antonini. L’innovazione ha anche e soprattutto toccato la sala stampa con tecnologia all’avanguardia e confort manchevoli in maniera assoluta in precedenza.
– che la tribuna stampa è stata visibilmente migliorata sia nelle postazioni ma soprattutto l’illuminazione del nuovo impianto permette una visione decisamente migliore rispetto ai precedenti.
– che ci sono sopra la tribuna stampa 6 file in cui gli abbonati hanno pagato fino a 200€ pur di vedere la propria squadra del cuore
– il giornalista introduce la domanda con il termine ‘provocazione’, che quindi non è una domanda.
– Che lo stesso usa toni offensivi nei confronti del presidente affermando che, dando in maniera confidenziale dei ‘tu’ allo sgassò : ‘hai cambiato i sediolini, allestirai una zona vip’. Non certo un modo appropriato per porre ad un presidente una qualsivoglia domanda.
– Che lo stesso usa il temine ‘piccionaia’ in maniera palesemente dispregiativa nei confronti di un imprenditore che ha messo in campo economie personali facendo vivere una nuova vita a tutta la città di Trapani.
– E’ inaccettabile che lo stesso giornalista non abbia accettato il dialogo ma in maniera maleducata, mentre era in atto il confronto, si sia alzato girando le spalle direzionandosi verso l’uscita manifestando in maniera netta una palese violazione di qualsiasi senso educativo.
– Ed infine al termine della conferenza stampa lo stesso sottolineava, chiedendo scusa, che era stato male interpretato.

Detto e specificato quanto sopra il direttore della comunicazione, Paolo Cericola, in maniera assoluta non si è mai permesso di intervenire in alcuna conferenza stampa o altro contesto inerente domande o quesiti di ogni genere avendo lunga militanza, è iscritto all’ordine dal 1996, e ne conosce deontologia e correttezza di informazione ma far passare una palese provocazione unita ad una mancanza di rispetto come ‘normale domanda da conferenza stampa’ ce ne passa.
Resta ferma da parte della società la volontà di ospitare in casa propria i giornalisti come fin ora fatto , ma ne pretende i giusti atteggiamenti richiesti ad ogni ospite.
Si fa inoltre presente che la Società, nella persona del Presidente Valerio Antonini, a fronte della travisazione dei fatti realmente accaduti, si riserva di adire le vie legali a tutela della propria immagine".

LA NOTA DI ASSOSTAMPA E USSI
"La segreteria regionale e provinciale di Trapani dell’Associazione Siciliana della Stampa, sindacato unitario dei giornalisti siciliani, insieme con la presidenza regionale dell’USSI, l’Unione stampa sportiva italiana, esprimono forte preoccupazione per le dichiarazioni fatte in conferenza stampa da Valerio Antonini, presidente del Trapani Shark, neo società militante nella serie A2 della Lega Nazionale Pallacanestro. L’immotivata, pesante e provocatoria risposta a una legittima domanda di un giornalista, apostrofato con “non venire più, mettiti seduto e ascolti, sei maleducato, non si fa quello che stai facendo te, altrimenti non ti faccio entrare più qui dentro, e chiedi scusa, dovete cominciare a capire che dovete portare rispetto, cosa che non fate”, lascia sconcertati. Un giornalista fa le domande, anche scomode, ma non era questo il caso, in pubblico, non chiama privatamente il presidente, come si pretenderebbe. Apostrofare un’intera categoria con “si viene lì per vedere la partita gratis e fare il giornalista, a casa mia”, oltre a dimenticare che il Palailio è un’opera pubblica e che “l’amministrazione comunale ha concesso alla società Trapani Shark SSD arl la disponibilità dell’impianto ai fini di perfezionare l’iscrizione al campionato”, è mortificante per una professione senza la quale lo sport sarebbe poca cosa, al di fuori dei campi di gioco. Ricordiamo al presidente che i giornalisti non sono tifosi o, se lo sono, lo sono al di fuori del loro impegno professionale, e quelli trapanesi, che hanno raccontato anche la serie A1, lo sanno bene.

Continueranno a svolgere il loro mestiere, anche “appollaiati” sugli ultimi gradini. Ci si augura quindi che le dichiarazioni del presidente siano state solo un errore e che si ripristino rapporti corretti tra tutte le parti, per il bene esclusivo dello sport trapanese. Infine, per il giornalista pubblicista Paolo Cericola, responsabile della comunicazione della società, che ritiene che vi siano domande che non vadano fatte dai giornalisti in una conferenza stampa, che è invece il luogo istituzionale deputato per il confronto con la stampa sportiva, stiamo valutando la segnalazione al Consiglio di disciplina dell’Ordine del Lazio, al quale è iscritto".