Olimpia Milano, il nuovo ds Baiesi si presenta: mercato, questione playmaker, il rapporto con Messina

Il nuovo direttore sportivo dell'Olimpia Milano Daniele Baiesi si è presentato alla stampa. Si parte dal rapporto con Ettore Messina; "Ho conosciuto Ettore Messina quando era alla sua prima stagione da capo allenatore, a Bologna, ad un evento di beneficenza, ma quello è stato solo il primo contatto. Poi il rapporto si è sviluppato dalla stagione 2001/02 dopo la famosa partita dell’invasione di campo in seguito alla sollevazione dall’incarico come venne chiamata. Per me che mi abbia chiamato qui è una dimostrazione di stima che mi appaga. Con Christos abbiamo tipi di competenze differenti. Sono qui da poco ma direi che siamo sinergici, complementari”.
La sua visione del mercato: “La G-League è la stessa di prima anche dopo l’introduzione dei contratti “two-ways”. La differenza è che i giocatori prima di venire in Europa per qualche anno restano nell’area NBA in una lega che è più di parcheggio che sviluppo. Il risultato è che si tende ad avere da noi una lega più vecchia, con i soliti giocatori che guadagnano sempre di più ma sono sempre di meno, mentre i nuovi arrivano qui che hanno già 26-27 anni e necessitano lo stesso di tempo. Mi viene in mente il caso di Wade Baldwin che venne al Bayern dopo aver fallito all’Olympiacos e poi ha avuto la carriera che sappiamo. Era stato una prima scelta ma in Europa era arrivato a 23 anni”.
Le differenze con la Germania: “Non cambierei mai l’Italia con la Germania, ma in tema di cultura sportiva sono due paesi diversi. La mia sensazione è che quella cultura sia più sana mentre da noi la miccia è più corta e si consuma prima. Al tempo stesso lì c’è più distacco rispetto alla squadra. Da noi è diverso”.
Sul mercato dei playmaker: “Non so cosa si intenda per playmaker. In Italia ci sono stati Mike D’Antoni, Ossola, Marzorati, Brunamonti. Ma chi era il playmaker del Fenerbahce che ha vinto l’EuroLeague? Se invece pensiamo a chi deve eseguire un “play” allora bisogna sapere quale è questo “play” che intendiamo eseguire”.