NBA: cosa ci hanno detto i play off

25.06.2012 16:27 di  Pasquale Errico   vedi letture
LeBron James in trionfo
LeBron James in trionfo
© foto di Ronald Martinez/Getty Images

Squadre eliminate al First Round

Utah Jazz: l'ultima squadra della lega ad aver staccato il pass per l'accesso ai playoffs dopo un' avvincente corsa a tre con Houston e Phoenix. L'avventura nella post season è durata solo quattro gare, essendo i Jazz stati travolti dagli Spurs. Nonostante la velocissima eliminazione la stagione è stata sicuramente positiva e da qui bisognerà ripartire per migliorare il roster per il prossimo anno. La qualificazione ai playoffs ha sorpreso gran parte degli addetti ai lavori, Utah infatti negli ultimi 15 mesi è stata protagonista di numerosi cambiamenti: le dimissioni di coach Sloan e la successiva nomina di Corbin ad head coach della squadra,  le partenze di D. Williams, Okur, Kirilenko e gli arrivi di Harris, Favors e Kanter solo per citarne alcuni. Tutto questo non faceva presagire ad un'annata molto semplice per loro e invece sono riusciti ad essere competitivi entrando nei primi otto della Western Conference. Ora il difficile sarà riconfermarsi e, perchè no, magari migliorarsi.

Dallas Mavericks: i campioni della stagione 2010/2011 hanno vissuto una annata piuttosto travagliata. La qualificazione ai play off con la settima piazza ad ovest è stata ottenuta a pochissime giornate dal termine della regular season ed è stata più volte in bilico. Al primo turno Nowitzki&Co sono stati sconfitti con un secco 4-0 da Oklahoma, anche se i primi due round della serie sono stati molto equilibrati e sarebbero anche potuti finire diversamente: ricordate il buzzer beater di Durant sulla sirena di fine gara aiutato e non poco da ferro e tabellone?! I motivi di quest'annata sottotono sono da ricercare nei tanti cambiamenti fatti dai Mavs e soprattutto nella scelta di non riconfermare Chandler per liberare spazio salariale nel tentativo di firmare Howard o D. Williams la prossima estate. Pertanto è presumibile che la stessa dirigenza si aspettasse di non aver un roster competitivo come lo scorso anno, a causa anche delle difficoltà di adattamento in cui si è imbattuto, senza trovar la giusta soluzione, il pezzo pregiato del mercato di Dallas, Lamar Odom. Qualora non arrivasse né Howard né Williams il gioco sarà valso la candela?

Memphis Grizzlies: conquistando il 4° posto ad ovest riescono a migliorare il piazzamento della scorsa annata quando finirono ottavi e sbalordirono tutti nei playoffs sconfiggendo SA, testa di serie #1, al primo turno e venendo poi eliminati dai Thunder dopo averli portati  a gara 7. Se quest'anno in regular season è stato fatto un passo in avanti stesso discorso non può esser fatto per i playoffs, dove Memphis è stata eliminata dai LA Clippers al first round, sprecando così il vantaggio di giocare  una partita in più sul parquet amico. Fatale è stata proprio gara 7 persa davanti al pubblico del FedExForum, così come era accaduto per il primo episodio della serie. I Grizzlies hanno sicuramente pagato le bassissime percentuali al tiro di O.J Mayo, mai entrato seriamente nella serie, oltre alle non perfette condizioni fisiche di Zac Randolph, che non gli hanno permesso di ergersi a trascinatore della squadra come accaduto nei playoffs dell'anno precedente. Proprio Randolph negli ultimi giorni è al centro di clamorosi rumors di mercato che lo vorrebbero il prossimo anno approdare a Los Angeles sulla sponda giallo-viola. Percorso inverso farebbe, invece, una vecchia conoscenza dei Grizzlies Pau Gasol che ritroverebbe così il fratello Marc. Se la trade avrà luogo sarà sufficiente per Memphis riunire la famigliola Catalana?!

Denver Nuggets: con una squadra piuttosto giovane con pochi elementi di esperienza come Miller ed Harrington, Denver è riuscita a qualificarsi abbastanza agevolmente ai playoffs, pur non riuscendo a disporre per tutta la stagione, post season compresa, del roster al completo. Inoltre a margine della deadline hanno ceduto Nenè, il giocatore franchigia ma con un contrattato pesantissimo e martoriato da guai fisici, prendendo il talentuoso ma ‟stralunato” McGee. Nonostante questi cambiamenti e numerosi infortuni i Nuggets hanno disputato degli ottimi playoffs, riuscendo a portare i Lakers fino a gara 7 e pareggiando la serie sul 3-3 dopo essersi trovati sotto 3-1, pur non potendo sempre contare sui punti di Lawson e Gallinari, sottotono a livello offensivo in alcune partite anche a causa dei gravosi compiti difensivi affidatigli da coach Karl. Per il prossimo anno l'impressione è che Denver continui a portare avanti il progetto iniziato prima con la cessione di Anthony e poi con quella di Nenè: costruire una squadra giovane, dove non ci sia una vera stella ma tanti giocatori di buon livello tutti funzionali all'idea di pallacanestro di coach Karl.

Orlando Magic: annata da dimenticare per i Magic, che prima hanno chiuso al sesto posto in regular season per poi essere eliminati ai playoffs in 5 gare dagli Indiana Pacers. Oltre ai risultati deludenti quello che più colpisce è la cattiva gestione dell'affare Howard-Van Gundy. Pare infatti che il centro abbia remato contro il proprio coach chiedendo più volte alla dirigenza di sostituirlo, come affermato dallo stesso Van Gundy in una conferenza stampa. Così la non notizia è che l'allenatore californiano sia stato licenziato mentre Superman abbia rinnovato il contratto con i Magic anche se la sua permanenza in Florida appare tutt'altro che scontata. La sensazione è che un ciclo sia ormai finito e sia giunto il momento di riprogrammare il futuro, magari entrando nell'ordine di idee di cedere lo stesso Howard visto che, nonostante l'estensione contrattuale, sembri non aver troppa voglia di rimanere in Florida. Staremo a vedere e sicuramente non mancheranno altri colpi di scena.

Atlanta Hawks: in regular season si confermano al quinto post ad est proprio come la scorsa stagione quando ai playoffs ribaltarono i favori del pronostico eliminando i Magic al primo turno e avanzando alle semifinali di Conference per il terzo anno consecutivo. In questa post season, invece, sono stati sconfitti da Boston, anche se erano in molti a pensare che Atlanta avesse le carte in regola per eliminare i Celtics in non perfette condizioni fisiche. Le cause della sconfitta sono da ricercare nelle basse percentuali al tiro di giocatori chiave come Johnson, Smith e Teague e nell'incapacità di arginare nella metà campo difensiva Rondo, Pierce e Garnett vista anche l'assenza nel pitturato in tre episodi della serie di Al Horford. Per poter ambire nella prossima stagione ad allungare il cammino nei playoffs bisognerebbe mantenere intatto il quintetto base, che è tra i più completi della lega e aggiungere un sesto uomo di livello insieme ad un paio di giocatori che uscendo dalla panchina assicurino minuti di qualità. Apportare questi correttivi è tutt'altro che impossibile anche perchè Atlanta a fine stagione avrà ben 9 free agent, che con la sola eccezione di Smith sono tutti o veterani o giocatori che trovano pochissimo spazio nelle rotazioni. Il difficile, come sempre, sarà operare scelte giuste e lungimiranti. Staremo a vedere...

New York Knicks: approdano ai playoffs per il secondo anno consecutivo e vengono eliminati abbastanza agevolmente dagli Heat. Il loro cammino in post season è segnato dai numerosi infortuni, primo tra tutti quello dell'astro nascente del basket a stelle e strisce Jeremy Lin, che non permettono al team della Grande Mela di disputare  la serie al meglio delle loro possibilità. Decriptare le loro scelte in vista della prossima stagione è praticamente impossibile. Dopo aver confermato coach Woodson per altri tre anni i punti fermi da cui ripartire in vista del prossimo anno dovrebbero essere Chandler e lo stesso Lin. Il play però è restricted free agent e non è detto che rifirmi per i Knicks. Inoltre esiste  una concreta possibilità che uno tra Anthony e Stoudemire venga ceduto, o addirittura entrambi sempre che ci siano squadre intenzionate e disposte ad ingaggiarli, particolare non irrilevante.

Chicago Bulls: con il miglior record dell'intera lega in regular season, sono stati protagonisti in negativo di uno dei più inaspettati upset degli ultimi anni, venendo eliminati dai Sixers in 6 gare. La stagione di Chicago però non è di facile lettura. La squadra è stata tormentata per tutta l'annata da numerosi infortuni Rose, Hamilton, Deng, Noah, Watson e chi più ne ha più ne metta. Nonostante ciò sono riusciti sorprendentemente a conquistare la prima testa di serie. Ai playoffs però qualcosa si è rotto e non intendo solo riferirmi al  crociato anteriore del ginocchio di Rose. Infatti i Bulls hanno giocato quasi tutta la regular season senza la loro stella ottenendo comunque ottimi risultati. Probabilmente l'infortunio di Rose unito a quello di Noah e alle deludenti prestazioni del trio Deng-Hamilton-Boozer ha stroncato a livello psicologico tutto il resto della squadra, che ha assistito impotente ai tanti problemi abbattutisi sullo starting five. Per la prossima stagione è quasi certo che Chicago ceda Deng in cambio probabilmente di una prima scelta al draft dove poi andrebbe a draftare una point guard che sostituisca Rose durante la sua lunga assenza. Altri possibili cambiamenti dipenderanno dallo spazio rimanente nel salary cup.

Squadre eliminate alle semifinali di Conference.

Los Angeles Clippers: ritornano ai playoffs dopo sei stagioni di assenza ed eguagliano il record di franchigia raggiungendo la semifinale di Conference, dove vengono sconfitti con uno sweep dai San Antonio Spurs. Griffin e Jordan soffrono Duncan, che dimostra che l'atletismo non basta per vincere la serie, mentre Paul è costantemente all'inseguimento di Parker che dispensa al più giovane collega lezioni gratuite di playmaking. Così i Clippers dati tra i favoriti per la conquista  dell'anello vengono eliminati dagli ‟anziani e ammaccati” Spurs. Rispetto alle ultime stagioni i rosso-blu di Los Angeles hanno comunque fatto dei passi in avanti, ma questo era inevitabile vista la bontà del roster allestito. Per poter ambire all'anello occorre fare un ulteriore step che passa sia da una maggior maggior maturazione di Paul nel gestire frangenti chiave del match, sia da un netto miglioramento offensivo di Griffin che deve assolutamente incrementare le percentuali nei piazzati anche perchè non potrà sempre e comunque ‟violentare” il ferro. Inoltre è auspicabile l'innesto di un paio di tasselli di livello nel supporting cast, che dal prossimo anno potrà contare su Billups, assente per infortunio per l'intera stagione, le cui condizioni saranno da valutare visti i 36 anni e il serio infortunio subito.

Los Angeles Lakers: in regular season sono la terza forza ad ovest, ai playoffs eliminano al primo turno i Nuggets con qualche patema di troppo per poi essere sconfitti da OKC in 5 gare, subendo pure una pesantissima batosta nel primo episodio della serie. Probabilmente se Stern non avesse bloccato l'arrivo di Paul in maglia giallo-viola avremmo assistito a tutt'altra stagione, ma dei se e dei ma ne son piene le fosse... Contro i Thunder hanno pagato la superiorità degli esterni della squadra di coach Brooks, infatti a parte Bryant, che ha comunque tirato con basse percentuali, le altre guardie hanno fornito un contributo alquanto insignificante su entrambi i lati del parquet. Per il prossimo anno tutto dipenderà dal supporting cast che riusciranno a mettere a disposizione di coach Brown e del Black Mamba, che in questa stagione ha tirato troppo e male, forzando nei momenti salienti delle partite dimostrando di non fidarsi troppo delle capacità dei compagni. Riproveranno ancora a scambiare Gasol, come fatto senza profitto per l'intero campionato, probabilmente per prendere Howard. Non guasterebbe aggiungere un nuovo play al roster, considerando che Sessions, che è free agent, non avendo esercitato l'opzione per estendere il suo contratto per un altro anno, non ha fornito sufficienti garanzie nei match decisivi.

Indiana Pacers: hanno raggiunto la terza piazza ad est in regular season mettendosi alle spalle avversari più accreditati e meglio attrezzati. Ai playoffs si sono sbarazzati dei Magic senza batter ciglio per poi cedere agli Heat in 6 gare. Nella serie contro Miami sono stati avanti 2-1 e in gara 4 nel terzo periodo avevano oltre 10 punti di vantaggio prima di cadere sotto i colpi del duo James-Wade. Annata comunque da incorniciare come dimostra il premio di miglior GM ricevuto da Larry Bird, capace di allestire, pur senza una superstar, una squadra competitiva con ottimi giocatori, che fa dell'intensità la sua filosofia di gioco. Una delle pecche mostrate dai Pacers nella serie contro Miami è stata la scarsa profondità del roster, aspetto su cui lavorare durante questa off season. La sensazione è che mantenendo la stessa intelaiatura e aggiungendo un paio di buone riserve, Indiana possa continuare a togliersi grandi soddisfazioni.

Philadelphia 76ers: inizio di regular season scoppiettante per poi calare clamorosamente sul finire di stagione rischiando di non partecipare alla post season. Al primo turno dei playoffs sono protagonisti di un upset inaspettato, eliminando infatti i Bulls privi di Rose. In semifinale di Conference danno vita con i Celtics ad una delle serie più emozionanti di questi playoffs, venendo sconfitti in gara 7. Contro Boston non sono solo due squadre ad affrontarsi ma due modi di intendere la pallacanestro: i 76ers da una parte che cercano di tenere i ritmi alti, correre in transizione e suddividere responsabilità e tiri importanti tra i vari elementi del roster; Boston dall'altra che cerca di gestire i suoi possessi sfruttando quasi tutti i 24 secondi, affidandosi all'asse Rondo-Garnett con Pierce e Allen pronti a colpire dall'arco. In vista della prossima stagione Philadelphia dovrà lavorare per mantenere la stessa impostazione di gioco: squadra giovane, atletica e veloce, magari integrando un paio di elementi con alle spalle qualche anno in più nella lega, che trasmettano quel tasso di esperienza mancato nei momenti decisivi.

Squadre finaliste di Conference

San Antonio Spurs: dopo la scorsa stagione tutti li davano per cotti e invece Popovich e i suoi hanno smentito tutti guadagnando la prima posizione in Western Conference e liberandosi di Jazz e Clippers con due sweep. In finale di Conference dopo aver vinto le prime due gare, ne hanno perse quattro consecutive lasciando ai Thunder il pass per le Finals NBA. L'eliminazione è arrivata per due ragioni preponderanti: la prima è stata la strepitosa difesa di Sefolosha su Parker dopo i primi due episodi della serie, la seconda è che tutti i tiri che sono entrati nei primi due turni di playoffs, sono usciti contro OKC anche se  la qualità del gioco è rimasta inalterata. Nodo fondamentale da sciogliere in vista della prossima stagione sarà la decisione di Duncan riguardo un suo possibile ritiro, che appare al momento poco probabile. Gli Spurs dovranno inoltre trovare un ricambio di livello per Tony Parker, a tal proposito si parla del connazionale del play francese Nando De Colò. Guai, infine, a darli per finiti se Duncan resta e Ginobili starà bene, coach Popovich sarà nuovamente capace di imbastire una squadra che dia fastidio a quelle più accreditate per l'anello.

Boston Celtics: regular season leggermente al di sotto delle aspettative, ma non più di tanto considerando i tanti infortuni subiti. Tra le squadre che hanno raggiunto le finals di Conference è quella che l'ha fatto soffrendo maggiormente  e nonostante tutto stava per tirare un brutto scherzo a Miami, che li ha sconfitti in gara7. Probabilmente è finito il ciclo dei Big Three, ma quello che realmente conta è il cuore che questi giocatori hanno messo sul parquet nel tentativo di arginare la superiorità tecnica e atletica degli avversari. Un esempio su tutti Ray Allen che dopo aver tirato male per i suoi standard in gara 1 delle Finals, la mattina seguente era in palestra ad allenarsi e andare oltre il dolore che lo stava limitando. Giovani sono questi gli esempi da seguire! Il futuro in vista della prossima stagione è indecifrabile sicuramente bisognerà ripartire da Rondo che è stato mostruoso. Per il resto tutto dipenderà dalle decisioni di rinnovare il contratto a Garnett, che starebbe pensando anche al ritiro e a Ray Allen. Al momento “He got game” è quello ad avere più probabilità di cambiare aria (Miami?), mentre KG se decidesse di continuare a giocare difficilmente lo farà con un'altra maglia.

Finalista NBA

OKC Thunder: che i ragazzi fossero talentuosi lo si era capito, sul fatto che potessero essere già così competitivi c'era qualche dubbio in più, ormai tutti spazzati via. Ottima stagione regolare finita con il secondo posto ad ovest, ancora meglio i playoffs dove hanno battuto in ordine, Dallas, Lakers e Spurs, non proprio gli ultimi arrivati, anzi le ultime tre squadre della Western Conference ad aver vinto l'anello. Purtroppo per loro tutte le certezze accumulate con vittorie su vittorie sono crollate nel momento clou, servirà da esperienza per poter poi migliorare in futuro, che sembra essere tutto dalla loro parte. Il primo a dover recitare il mea culpa è coach Brooks, colpevole di  aver perso il confronto con Spoelstra non certo il miglior allenatore della lega. Brooks dopo aver visto che le cose non andavano avrebbe dovuto cercare di cambiare qualcosa nel quintetto base, magari senza partire con la coppia di lunghi Ibaka-Perkins visto che Miami schierava Battier da 4 e Bosh da 5. O almeno dando spazio a Collison al posto di Perkins apparso spesso spaesato e sulle gambe come un pugile frastornato. Insieme al centro ex Celtics l'altro giocatore sottotono è stato Harden, irriconoscibile per tutta la serie e mai entrato nel clima delle Finals. Ulteriore aspetto da rivedere è il ruolo che Westbrook ricopre nella squadra. Come risaputo l'ex UCLA non è un vero play, ma ciò che più lascia perplessi è l'ingente mole di tiri che Westbrook prende, tra l'altro spesso forzati e fuori ritmo e senza che nessun altro compagno di squadra abbia toccato il pallone. Tutti tiri tolti inoltre a Durant, che nelle Finals ha tirato 16 volte meno del compagno, ma ha segnato 18 punti in più. Per la prossima stagione  è molto probabile che i Thunder rinnovino il contratto a Brooks  che è in scadenza, ma non mancano possibili alternative che portano ai nomi di Phil Jackson e Stan Van Gundy. Per migliorare il roster servirebbero uno o due uomini di esperienza più un lungo che faccia del post up il punto di forza del suo gioco.

I  campioni
Miami Heat
: finalmente campioni! Finalmente Le Bron ha vinto il suo anello dopo averlo inseguito, perso e sognato per nove stagioni. Miami si piazza seconda ad est dopo una regolar season nella norma per il livello della squadra. Nei playoffs partono bene travolgendo New York, mentre già al secondo turno incontrano qualche difficoltà di troppo contro i Pacers anche a causa dell'infortunio di Bosh e le incomprensioni tra Wade e Spoelstra. In finale di Conference sono ad un passo dall'eliminazione contro i Celtics che sprecano il match point in gara 6. Alle Finals NBA non partono come favoriti e dopo la sconfitta di gara 1 tutti già vedono l'anello al dito di Durant e LeBron James relegato ancora al ruolo di “The Loser One”. Invece qualcosa cambia, il criticatissimo Spoelstra ha l'intuizione di inserire Bosh nello starting-five facendolo giocare come centro e i lunghi di OKC non riescono a marcarlo. James a differenza del passato gioca di più con i compagni e nei momenti decisivi non sbaglia un tiro. Wade ha la maturità di capire di non essere come nel 2006 la stella della squadra e accetta di buon grado di fare da gregario, e che gregario, a James. Il supporting cast degli Heat risponde sempre presente e in ogni episodio della serie c'è almeno un “role player” (Battier, Chalmers, Miller), che gioca da assoluto protagonista. Morale della favola secondo anello della storia per la franchigia della Florida e primo anello per LeBron che ora oltre a definirsi re ha anche una corona da indossare. Nell' off season gli Heat concentreranno le loro attenzioni su un veterano free agent (Nash e Allen sono i nomi più gettonati) capace di poter dare un grande contributo per riconfermarsi ancora campioni. Cercheranno inoltre di prendere un centro più affidabile di quelli presenti nel roster.
Sicuramente Miami nella prossima stagione sarà ancora tra le favorite per la conquista del titolo NBA, infatti ora che King James ha avuto l'investitura ufficiale farà di tutto pur di non abdicare!!!