L'indagine su Kawhi Leonard dell'NBA non si limita al losco affare Aspiration

La NBA ha avviato un’indagine approfondita su Kawhi Leonard e i Los Angeles Clippers, che va ben oltre il discusso accordo di sponsorizzazione con Aspiration, una società finanziaria legata al proprietario del club Steve Ballmer. Secondo quanto riportato, Leonard avrebbe potuto ricevere fino a 50 milioni di dollari da tale partnership, sollevando dubbi sulla regolarità contrattuale e sul rispetto delle norme salariali. Al centro dell’inchiesta c’è anche Dennis Robertson, zio e rappresentante del giocatore, noto per le sue richieste fuori dagli standard durante la free agency del 2019, tra cui jet privati illimitati, immobili e quote societarie. La NBA ha incaricato lo studio legale Wachtell, Lipton, Rosen & Katz di passare al setaccio le trattative passate e verificare eventuali violazioni del salary cap: qualsiasi prova che suggerisca che i Clippers abbiano violato le regole sul tetto salariale nel 2019 o successivamente potrebbe essere riesaminata. I Clippers e Ballmer hanno negato di aver commesso illeciti e hanno promesso collaborazione.
Uncle Dennis sotto i riflettori: pressioni e richieste fuori norma. La figura di Dennis Robertson è tornata al centro dell’attenzione, non solo per le trattative aggressive, ma anche per presunte pressioni su membri dello staff dei Clippers. Un ex preparatore atletico ha denunciato di essere stato costretto a versare il 10% del proprio compenso per mantenere l’accesso alla squadra, una cifra ben superiore agli standard del settore. L’influenza di Robertson sulla carriera di Leonard è nota fin dai tempi di San Antonio, e si è intensificata durante il titolo vinto con Toronto nel 2019. Ora, con l’indagine in corso, la NBA dovrà stabilire se i Clippers abbiano superato i limiti imposti dalle regole o se si tratti semplicemente di una gestione estrema ma legittima delle trattative contrattuali.