I Bucks perdono Giannis ma fermano l'avanzata dei Pistons
La serata di Milwaukee parte nel peggiore dei modi: dopo appena tre minuti Giannis Antetokounmpo si ferma per un problema al polpaccio destro e lascia i compagni. Il colpo è pesante e i Pistons ne approfittano subito con un 19-4 iniziale. I Bucks faticano a trovare ritmo, perdono palloni e restano a secco per lunghi tratti. A dare ossigeno ci pensano le triple di Kevin Porter Jr. e AJ Green, che riducono il gap (21-30) e tengono viva la partita. Ma il più attivo è Jericho Sims, che insieme a Porter Jr. guida la reazione: Milwaukee piazza un 16-4 e chiude il primo quarto in scia, anche se Detroit resta avanti (49-52). I Pistons sembrano controllare, poi un canestro pesante da tre di Myles Turner ribalta momentaneamente l’inerzia. Non dura: la difesa a zona dei Bucks non riesce a contenere Cade Cunningham e compagni, che tornano sopra (78-85) e provano a gestire.
L’orgoglio dei Bucks però non manca: il pubblico spinge e ogni errore dei Pistons diventa benzina per la rimonta. Nel quarto periodo AJ Green colpisce due volte dall’arco e riporta Milwaukee avanti. Detroit risponde ma commette troppe palle perse, mentre la pressione dei padroni di casa cresce. La partita si accende e si decide nei dettagli, con il pubblico che accompagna ogni possesso come fosse l’ultimo. Nel finale, è Jericho Sims (15 punti, 14 rimbalzi) a prendersi la scena: canestro con fallo che vale il sorpasso definitivo. L’ultimo tentativo di Cunningham dall’arco si spegne in airball e i Bucks festeggiano il 113-109. Senza Giannis, la squadra di Doc Rivers trova risorse insperate e un protagonista inatteso, Sims, capace di firmare la vittoria più difficile. Milwaukee dimostra carattere e resilienza, mentre Detroit paga l’incapacità di chiudere una gara già indirizzata.