Giannis e i Knicks: cosa cambia per Mitchell Robinson e il mercato NBA

Giannis e i Knicks: cosa cambia per Mitchell Robinson e il mercato NBA

 L’interesse manifestato da Giannis Antetokounmpo verso i New York Knicks, come riportato da Shams Charania di ESPN, ha acceso i riflettori su diverse dinamiche interne alla franchigia. Da un lato, è il riconoscimento del lavoro svolto dal front office; dall’altro, è un campanello d’allarme per chi sperava in un rinnovo anticipato come Mitchell Robinson prima dell’estate 2026. Il mancato prolungamento del centro 27enne non sarebbe una sorpresa: molti lo considerano lo scenario più probabile. I Knicks vogliono valutare la sua tenuta fisica e il suo adattamento al sistema di gioco più veloce voluto da Mike Brown. Tuttavia, un eventuale rinnovo porterebbe New York oltre il tetto salariale, con conseguenze economiche e operative rilevanti.

Il problema si complica se si considera l’eventuale arrivo di Giannis. Secondo Charania, il greco “presterà molta attenzione” all’inizio di stagione dei Milwaukee Bucks e alla competitività generale della lega, lasciando intendere che potrebbe chiedere la cessione prima della trade deadline. I Knicks, già a corto di scelte al draft, non possono permettersi di escludere alcun giocatore dalle trattative. Se Robinson firmasse un contratto superiore al 120% del suo attuale stipendio per il 2026-27, non potrebbe essere scambiato per sei mesi. Un’estensione a cifre contenute (circa nel primo anno) lo manterrebbe scambiabile, ma non è una cifra da centro titolare. Inoltre, anche se accettasse, non è detto che i Bucks o altri team lo valutino allo stesso modo. I contratti in scadenza sono spesso più appetibili, ed è proprio questo il valore attuale di Robinson. Posticipare il rinnovo a dopo la deadline potrebbe sembrare una soluzione, ma significherebbe entrare nel secondo livello di luxury tax prima dell’estate, complicando ogni operazione di mercato. Le squadre in quella fascia non possono ricevere più denaro di quanto cedono né aggregare stipendi in una trade. I Knicks potrebbero evitare queste limitazioni restando sotto il secondo livello, ma partire con questo vincolo rende le trattative più difficili, soprattutto considerando che New York ha già meno asset rispetto ad altri pretendenti.

Lasciare che Robinson arrivi alla free agency  potrebbe essere la scelta più sensata. Altri team potrebbero fare offerte, ma per quanto? Trovare una franchigia disposta a investire su Robinson è improbabile. Il mercato è cambiato: le stelle raramente arrivano alla free agency e le squadre spendono meno. I Knicks non rischieranno di perderlo gratis, a meno che non lo vogliano. Dare priorità a Giannis, senza inseguire un sogno irrealizzabile, è più importante. Anche se il due volte MVP dovesse indicare New York come unica destinazione, il percorso per arrivare a lui è già così lungo e pieno di ostacoli. I Knicks devono mantenere aperte tutte le opzioni. Rinnovare Robinson ora ne chiuderebbe troppe.