Serie B - PSA abbandona il PalaCasoria e si trasferisce a Casalnuovo

La PSA Casoria ha ufficializzato la decisione di lasciare il PalaCasoria, impianto di via Michelangelo, a causa di condizioni ritenute non idonee per lo svolgimento di attività sportiva a livello nazionale. Dopo mesi di trattative e confronti con il Comune di Casoria e le altre realtà sportive locali, la società ha comunicato il trasferimento delle gare casalinghe al palazzetto dello Sport "Prof. Pasquale Caputo" di Casalnuovo, dove già domenica affronterà la per la quarta giornata del campionato di serie B Nazionale la Janus Ristopro Fabriano.
“A causa delle persistenti condizioni di utilizzo e della tariffa richiesta, oltre che dei servizi garantiti ad oggi non compatibili con un'attività sportiva di carattere nazionale, nonostante i molteplici interventi migliorativi apportati da PSA e messi gratuitamente a disposizione di tutti gli utilizzatori dell'impianto, la società si vede impossibilitata a proseguire l'attività dei propri tesserati all'interno del palazzetto di via Michelangelo.”
Il responsabile del progetto, Maurizio Balbi, ha illustrato le criticità che hanno portato alla scelta, sottolineando le difficoltà strutturali e gestionali dell’impianto comunale.
“In questi mesi mi sono occupato in prima persona, insieme ai funzionari del Comune e alle altre società, di individuare una strada per migliorare le condizioni di utilizzo dell'impianto, attualmente in gestione al Comune di Casoria. Le problematiche, già note a chi lo ha usato nella scorsa stagione, sono state confermate: parliamo di carenze strutturali e organizzative che rendono difficile garantire uno standard adeguato a una squadra professionistica.”
Balbi ha inoltre ricordato che le difficoltà erano già state segnalate a settembre, in occasione dell’esordio stagionale contro Ravenna.
“Avevamo manifestato ai rappresentanti comunali tutte le criticità emerse prima, durante e dopo la gara. Ci è stato risposto che non era possibile, almeno nel breve periodo, garantire i servizi minimi che una struttura così grande dovrebbe prevedere per accogliere degnamente società provenienti da tutta Italia. Nonostante gli sforzi di tutti, non ci sono oggi le condizioni per proseguire l'attività con standard consoni e conformi ai parametri imposti dal movimento nazionale, che già dopo la prima partita ha espresso ufficialmente il proprio malcontento.”