Reyer Venezia, presentato il direttore sportivo Alessandro Frosini

Alessandro Frosini, il nuovo Direttore Sportivo dell'Umana Reyer, è stato presentato alla stampa al Palasport Taliercio. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.
Benvenuto, ci racconta le sue emozioni per questa nuova avventura e le sensazioni di questo inizio di stagione?
"Innanzitutto, tengo a ringraziare la Proprietà, il Presidente Casarin e tutta l'Umana Reyer Venezia per la grande opportunità che mi è stata concessa. Sono qui da circa un mese e mezzo e sono entrato in punta di piedi, cercando innanzitutto di capire dove sono arrivato. L'idea che avevo dall'esterno è stata confermata stando qui tutti i giorni: sono entrato in un Club di altissimo livello per come è strutturato, per la mentalità e per la visione.
Per me essere qui oggi è un piacere, un onore e anche una grande responsabilità che dovrò portarmi avanti, conquistandomi il posto giorno dopo giorno. Quando si lavora in una Società come questa, bisogna produrre e portare idee, ma per me era fondamentale capire prima di tutto ciò di cui il Club ha bisogno nella mia figura. Sono completamente a disposizione.
Le sensazioni sono buone. È un inizio di stagione con una squadra costruita per più del 50% con nuovi innesti, ma c'è anche una forte continuità, a partire dallo staff tecnico che è stato confermato. Stiamo partendo, cercando di mettere ogni giorno qualcosa di nuovo dentro questa squadra per far sì che possa arrivare pronta alla prima partita del 30 settembre".
Quali sono le idee, i pilastri e l'esperienza che porterà al club?
"I pilastri sono fondamentali: l'etica del lavoro, l'ambizione e il desiderio di confrontarsi sempre al massimo livello. Questi valori devo essere in grado di trasmetterli anche io, così come fanno il coach e lo staff tecnico. Credo che anche il Direttore Sportivo debba trasmettere qualcosa ai giocatori e a tutto l'ambiente.
Ho avuto la fortuna di giocare ad altissimo livello, di vincere trofei importanti sia da giocatore che da dirigente. Purtroppo, ho anche mancato degli appuntamenti importanti, ma questo fa parte dello sport. Ho un'idea chiara di come si può lavorare: la mentalità vincente non si ottiene con una pillola, si costruisce giorno per giorno. L'obiettivo è quello di crescere per riuscire a competere in entrambe le competizioni: il campionato italiano e l'EuroCup".
Che squadra avete costruito a livello di caratteristiche? Che gioco volete proporre?
"Abbiamo cercato di ricalcare la pallacanestro della scorsa stagione, inserendo però giocatori con caratteristiche leggermente diverse, anche in base alle dinamiche di mercato. Abbiamo cercato atleti che avessero innanzitutto talento, sia offensivo che fisico. Giocatori come Bowman, Valentine o lo stesso Cole – che è un playmaker magari non di stazza ma solido e coriaceo – sono stati scelti per dare più pericolosità sul perimetro, spostando uno straniero sugli esterni per avere più produzione di punti da quel reparto.
Allo stesso tempo, abbiamo preso un giocatore come Horton, che è dinamico, verticale e che, con la sua velocità nel pick & roll, crea vantaggi sia per sé stesso sia per i tiratori, costringendo le difese a stringersi. L'idea è questa, poi ovviamente lavoriamo ogni giorno perché la squadra possa giocare la miglior pallacanestro possibile".
Che impressione le ha dato finora il team, considerando anche il ritiro di Falcade?
"L'impressione è ottima, perché vedo da parte di tutti grande disponibilità, impegno e sacrificio. Siamo arrivati alla prima amichevole in condizioni fisiche non ancora ottimali, a causa degli elevati carichi di lavoro della preparazione. Questo si è notato nei primi due quarti, dove la squadra era molto imballata.
Quello che mi è piaciuto, però, è stata la reazione alle difficoltà contro una squadra coriacea come Verona, che lotterà per vincere il campionato di A2. Nel momento in cui abbiamo 'rotto il fiato' e smaltito l'acido lattico, la squadra ha mostrato un altro passo e la differenza di categoria si è vista nel finale. Detto questo, abbiamo ancora tanto da lavorare, siamo solo all'inizio. Mancano poco più di 28 giorni alla prima partita ufficiale e useremo il percorso di amichevoli e tornei per trovare il ritmo giusto".