Casini: «Ivanovic un pirata, ci ha reso fortissimi. È un grande»

Il Senatore Pierferdinando Casini - grande tifoso della Virtus Bologna - ha parlato al Corriere di Bologna in vista del match-point Scudetto di stasera contro Brescia. "È stata una stagione decisamente sconsigliabile ai deboli di cuore, caratterizzata da alti e bassi, con pessime esibizioni in Eurolega mentre invece nella passata stagione le cose erano andate bene. Poi c'è stata la sostituzione dell'allenatore, da Banchi a Ivanovic, e molti cambi di roster in corsa. La svolta probabilmente è arrivata proprio con il cambio in panchina. Ivanovic? Èun grande. Ho pensato fin dai tempi in cui allenava il Baskonia che questo uomo fosse uno dei grandi pirati dell'Eurolega: conosce tutto e tutti, chiacchiera poco e compatta le squadre. E soprattutto ci ha reso fortissimi in difesa: un punto chiave in questi playoff, perché da tre tiriamo male ma queste grandissime performance difensive ci hanno consentito di centrare traguardi insperati, due vittorie consecutive a Milano e questo 2-0 contro Brescia. Ma ora c'è da arrivare a dama".
Brescia mai doma. "Ovviamente una speranzella di chiuderla già in gara 3 l'abbiamo, ma se anche questo non dovesse verificarsi le chance non mancheranno. L'altra sera ho parlato con l'ad di Brescia Mauro Ferrari e gli ho detto che è stato bravissimo: hanno costruito con Poeta una grande squadra, sono stati super anche se in gara 2 li ho visti un po' arrivati. Probabilmente l'infortunio di Ndour ha pesato tanto per loro, sotto le plance sono andati in difficoltà però vediamo: sarebbe fantastico vincere questo 17° scudetto, sappiamo anche che il club è in un momento di passaggio ma un conto è farlo con lo scudetto e un conto è farlo senza".
Zanetti e Gherardi. "Dobbiamo essere grati a entrambi: portare avanti una squadra di basket in un contesto così competitivo è ancora più difficile che portare avanti un club di calcio. Noi tifosi chiacchieriamo, anzi, spesso pontifichiamo, ma questi mettono fuori la grana sul serio in uno sport dove, con introiti di diritti tv quasi nulli, è quasi tutto mecenatismo".