Cantù, Terry Stotts ricorda: "Bianchini fece la scelta giusta, ma sbagliò in estate"

Cantù, Terry Stotts ricorda: "Bianchini fece la scelta giusta, ma sbagliò in estate"

Intervistato da La Gazzetta dello Sport nel suo arrivo in Italia per il Clinic Internazionale organizzato dalla LBA in occasione delle Final Eight di Coppa Italia, Terry Stotts ha voluto ricordare la sua esperienza in Italia da giocatore. Il 66enne dell'Iowa fu ingaggiato all'inizio della sua carriera da professionista, nel 1980, dalla Pallacanestro Cantù. La sua avventura italiana durò poco: Valerio Bianchini decise infatti di intervenire sul mercato per aggiungere un lungo - Tom Boswell - e a farne le spese fu proprio Stotts. 

«Eccome, molto deluso, fui il primo americano tagliato. E stavo giocando bene. Avevo 22 anni, mi ha ferito molto, non sapevo nemmeno fosse possibile. Ha pure inciso sulla mia carriera, non ho più potuto giocare a un livello così alto. Valerio Bianchini è un coach eccellente, ha fatto la giusta scelta per il team, ma ha sbagliato quella estiva: io ero chiaramente un tiratore e lui voleva un lungo rimbalzista. Detto questo, la vita è un grande cerchio complessivo: se non fossi stato tagliato non sarei un coach Nba. Mi spiego: dopo Cantù sono andato ai Montana Golden Nuggets e ho giocato tre anni per coach George Karl e poi sono stato suo assistente a Seattle. Non sarebbe successo».