Sasha Djordjevic "Oggi è difficile stare sempre al vertice"

Sasha Djordjevic "Oggi è difficile stare sempre al vertice"

"Ho sempre cercato delle sfide nella mia vita,­ e quella di allenare la Cina è una scelta forte, diversa, fuori dalla mia comfort zone ma con obbiettivi sportivi ben precisi. Voglio che la pallacanestro cinese torni all'entusiasmo dei tempi di Yao Ming provando a dare, assieme a lui che oggi è il presidente della federazione, personaggio positivissimo, umile, molto preparato e intelligente, una influenza tecnica su tutto il movimento che ha delle potenzialità straordinarie. Come sempre all'inizio delle mie avventure, quando dico gli obbiettivi delle mie squadre molti mi prendono per pazzo, ma poi alla fine, in qualche modo, ci arrivo..."

Così Sasha Djordjevic sulle colonne della Gazzetta dello Sport in edicola oggi, per parlare del suo ruolo di coach della Nazionale cinese. E anche da laggiù ha avuto la possibilità di seguire l'EuroLeague.

"Col mio staff ci siamo organizzati con tutta la tecnologia possibile per seguire le partite, valutare, discutere, imparare. Credo che dall'esterno uno possa cogliere solo il 5/­10% del lavoro svolto da un club e dell'incidenza dei mille fattori che compongono il risultato. E, da addetto ai lavori, credo sia scorretto dare valutazioni su altri. Posso dire che ci sono dei giocatori che possono da soli cambiare una stagione e che non averli, come è accaduto finora con Shavon Shields che ha dimostrato di poter dominare l'Eurolega, è un grande problema. L'anno scorso, al Fenerbahce, sono stato 5 mesi senza poter disporre di De Colo e Vesely assieme, ed è molto difficile così restare competitivi in Europa."

Djordjevic spezza una lancia in difesa delle difficoltà delle due nostre partecipanti all'EuroLeague: "Due anni fa, alla Virtus abbiamo vinto 19 partite consecutive di Eurocup mentre Milano è andata a un tiro dalle Final Four di Eurolega: cosa dovevamo dire allora del basket italiano? La realtà è che oggi è difficile stare sempre al vertice. Ci vorrebbe più continuità nel lavoro, ma qui ci si gasa per una vittoria e ogni sconfitta è una catastrofe dove tutti vogliono cambiare tutto."