Luca Banchi: "Per la Lettonia diversi rifiuti, anche il Baskonia"

Luca Banchi: "Per la Lettonia diversi rifiuti, anche il Baskonia"
© foto di FIBA

Luca Banchi, allenatore della Lettonia, ha parlato a Tuttosport con i Mondiali 2023 alle porte. I lettoni giocheranno la prima fase del torneo nel Gruppo H con Canada, Libano, Francia. Il CT italiano dovrà fare a meno di Kristaps Porzingis, con il giocatore dei Celtics che non potrà esserci a causa di una fascite plantare. «Tutti parlano di Kristaps, ma abbiamo perso prima Janis Strelnieks che si è rotto il tendine all’Aek e Rihards Lomazs, cui è saltato il crociato a Oldenburg. Erano due guardie e punti di riferimento. Poi sono arrivati in cattive condizioni Davis Bertans che ha giocato i suoi primi 10’ mercoledì con la Finlandia e Janis Timma che deve ancora fare il primo allenamento di squadra. Resta Dairis Bertans alla fase conclusiva della carriera e tanti giovani del 2000 e 2001, una batteria di giocatori agguerriti. Nel sorteggio non siamo stati aiutati dal ranking e troveremo due candidate al titolo: Francia e Canada. Complice la mano fatata di Luis Scola dopo incroceremo il girone di Spagna, Brasile, Iran e Costa d’Avorio. Questo piccolo Paese poteva giocarsela, in ballo c’è la qualificazione al Preolimpico. E uno dei primi 22 posti non è scontato».

Banchi ha rivelato di aver rifiutato tante offerte per la Lettonia, anche da Reggio Emilia e Baskonia. «In certe occasioni sì, quando mi ha contattato Reggio Emilia che aveva urgenza di cambiamento e ha scelto giustamente Caja. Poi per l’estensione a Pesaro. E a Strasburgo in febbraio ho rifiutato un biennale. Io non sono un allenatore che appena finita la stagione riesce a mettere subito un’altra maglia. Ho bisogno di coinvolgimento emotivo, professionale, di rispettare il mio corpo e il mio lavoro. Devo avere garanzie su struttura e staff , che mi permetta di lavorare da remoto in Naizonale. Alberani a Strasburgo aveva bisogno di coinvolgermi nella costruzione di squadra. Io ho investito molto sulla Lettonia. E ho fatto rinunce, l’ultima molto dolorosa. Baskonia? Sì, la possibilità di tornare in Eurolega a 58 anni, una situazione ideale per concludere la carriera. Ero inorgoglito. A Vitoria s’è trovata senza fatica l’intesa con il patron Querejeta e con Salazar, uno dei più grandi scout. Ma mi hanno chiesto di lasciare subito la Nazionale. Vogliono di fare una grande stagione e hanno deciso così... Volevano un allenatore subito presente per tracciare la linea. Querejeta dice che l’Eurolega è spietata, non c’è spazio né tempo per correggere e il Baskonia non ha il budget delle big. Ma io sentivo l’impegno morale verso la Lettonia. Lasciare non sarebbe stato coerente e affine al mio stile. Può diventare un rimpianto. Però andiamo al Mondiale se me l’avessero detto due anni fa non avrei creduto a tutto questo».