Lega A - Gianmarco Pozzecco "Vinco lo scudetto e mi sposo in campo"

Lega A - Gianmarco Pozzecco "Vinco lo scudetto e mi sposo in campo"

Bene, non si può dire che Gianmarco Pozzecco, nel ruolo di allenatore della Dinamo Sassari, non abbia portato una ventata di genuina novità nel mondo abbastanza imbalsamato dei coach italiani, tutti presi da espressioni corrucciate e ripetitive come "vissuto", "solidità" e amenità del genere. enza essere peraltro assolutamente irriverente verso l'avversario, ecco il Poz nell'intervista di stamani a La Gazzetta dello Sport a firma Vincenzo Di Schiavi.

Favoriti o sfavoriti. Calma, vorrei chiarire: per me non siamo sfavoriti. Ma se dico che non siamo brutti non significa che siamo diventati belli. Semplicemente nutro una stima clamorosa verso i miei giocatori per come si sacrificano ogni giorno. Sarei irrispettoso nei loro confronti se dichiarassi qualcosa di diverso.

La stima per Milano. Certo, ma nessuno si deve permettere di mettere in dubbio la mia stima nei confronti di Milano. Conosco il valore di gente come Nedovic, James, Micov, Kuzminskas e di Simone Pianigiani, un vincente.

Chiamalo, se vuoi, effetto Poz. Non esiste l’effetto Poz, esiste l’effetto Spissu, Smith, Cooley e via dicendo. Le partite le vincono i giocatori.

Pianigiani non ha perso una serie playoff, Poz neanche… È una storia un po’ diversa.. Io mi porto dietro la mia carriera da giocatore, ma è impensabile accostare il mio curriculum di allenatore al suo. Ho grande rispetto per Simone: 22 serie playoff vinte non sono uno scherzo. Lui vuole interrompere la nostra striscia di successi e noi la sua, per proseguire il sogno. Giochiamo divertendoci e divertendo, così ci siamo attirati parecchie simpatie, in tanti tiferanno per noi.

Sassari può battere Milano? Si, perché non siamo preoccupati di arrivare in finale. Il nostro obiettivo è un altro: crescere giocando questa pallacanestro, sapendo di essere sulla strada giusta nella costruzione di un gruppo vincente. Perché stiamo vivendo un’annata mitologica ma non siamo sazi: l’ansia del risultato, la voglia di emergere e la sete di vittoria nonostante la forza degli avversari, non manca mai. Perché siamo riusciti a mettere la serie con Milano sullo stesso piano. Per tutti questi motivi continuo a dire che non siamo sfavoriti.

Scudetto e matrimonio. Il matrimonio è certo, un desiderio forte che condivido con la mia compagna. Lo scudetto lo è altrettanto, ma non dipende solo da me. Se dovessimo arrivare in fondo e vincerlo, quasi quasi mi sposo in campo.