FIP - L'ultima novità è inventarsi un "Club Italia" per la pallacanestro nazionale

FIP - L'ultima novità è inventarsi un "Club Italia" per la pallacanestro nazionale

Club Italia. Esiste nel volley e oggi ne tratta la possibile applicazione alla pallacanestro nazionale Mario Canfora su La Gazzetta dello Sport con le interviste a Gianni Petrucci, presidente FIP, e Gigi Datome, certamente uno dei più rappresentativi giocatori italiani e stella della Euroleague. Constatato che si danno colpi in qua e là pur di trovare una idea vincente e cercare di dare una sferzata a un movimento che si fa male da solo ogni giorno sciupando ogni possibile buona occasione (anche quelle minime, che messe tutte insieme farebbero tanta roba), parlare di questa idea potrebbe essere interessante. O tedioso, secondo i punti di vista...

"Il Club Italia nasce nel volley nel 1998 nel settore femminile su proposta del tecnico Julio Velasco per formare giovani atlete italiane provenienti dai vivai. Da Roma si è trasferito al Centro Pavesi di Milano. Partecipa in una divisione scelta anno per anno dalla Fipav (2017-18 in A-2, quest’anno in A-1), a prescindere da promozioni o retrocessioni. Nell’Italia argento mondiale 9 ragazze su 14 provenivano dal Club Italia, che dal 2008 esiste anche tra i maschi, con sede a Roma e quest’anno in A-2: gioca al Centro Sportivo dell’Aeronautica a Vigna di Valle.

Gianni Petrucci

 «Certo che sarei favorevole a un Club Italia sotto la nostra egida – dice il presidente -: la Federazione sarà sempre in prima linea per questi progetti. La Serie A ritengo però che non possa essere il posto giusto per inserire una squadra del genere, tra l’altro il massimo campionato è professionistico. In Serie A-2 sì, anzi ora prendo subito contatti con i responsabili delle leghe per capire se esiste già una disponibilità di massima».

«Ho parlato col presidente della Lega Nazionale Pallacanestro Pietro Basciano e il segretario delle stessa Lega Massimo Faraoni – continua -: sono interessati alla proposta della Gazzetta, ci sembra una bellissima idea. Al più presto quindi ci siederemo attorno a un tavolo per poter mettere a punto un piano operativo e capire se davvero si può inserire con l’appoggio dei club una squadra in A-2 o in B, allenata naturalmente dai nostri tecnici federali. Probabilmente ci saranno diverse problematiche da affrontare, però ben vengano soluzioni nuove per permettere ai nostri ragazzi più bravi di crescere in ambienti competitivi. E poi, senza alcun intento polemico nei confronti della pallavolo, bravissima a sviluppare il Club Italia e a farne un suo cavallo di battaglia ai fini dei successi delle Nazionali, vorrei però ricordare che non mi sembra proprio corretto mettere a paragone i due mondi sportivi, totalmente diversi a partire dai bilanci dei club, milionari in diversi club di vertice, e dagli status societari».

Gigi Datome

«In verità non conoscevo questa realtà del volley donne. Sì, sarebbe interessante riproporre un sistema simile anche da noi, facendoli giocare in A-2, anche se la vedo dura che i club diano i loro giocatori in un progetto di questo. Sicuramente tra giocare 5 minuti in A e 30 in A-2 molto meglio 30 in A-2, ma ancora meglio sarebbe 18/20 in A. Se non sbaglio facevano una cosa simile a Bracciano ma in B-2. Si dovrebbe trovare una formula affinché i club siano d’accordo a darli in prestito, magari assicurando il ritorno e facendo si che l’anno in questa “sperimentale” sia fuori dal contratto in essere».

«Lo scorso armo la nostra U19 vinse l’argento al Mondiale: non è possibile vantarsi della medaglia quando poi quei giocatori neppure si vedono in A, salvo rare eccezioni. Correggetemi se sbaglio»."