GLeague - Yor Anei: il lungo che sfida le leggi della disabilità e della sorte

Fonte: Heavy Sports
GLeague - Yor Anei: il lungo che sfida le leggi della disabilità e della sorte

Nel mondo del basket professionistico, dove ogni dettaglio tecnico può fare la differenza, la storia di Yor Anei è un inno alla resilienza. Alto 2,08 metri, atletico e intimidatorio sotto canestro, Anei ha raggiunto il livello della G League nonostante una disabilità che avrebbe scoraggiato molti: ha perso l'indice e il medio della mano destra in un incidente domestico quando aveva appena due anni. Destro naturale, ha dovuto reinventarsi cestisticamente, imparando a giocare con la sinistra. Eppure, non solo ha superato questo ostacolo, ma ha anche attirato l'attenzione di diverse franchigie NBA, tra cui Milwaukee, Detroit, Toronto, Indiana e New York. Nel 2025, è approdato ai Windy City Bulls, affiliata dei Chicago Bulls, dove ha mostrato lampi del suo potenziale.

Un profilo difensivo da radar NBA
Il punto di forza di Anei è la sua capacità di stoppare i tiri. Nei suoi due anni a Oklahoma State, ha totalizzato 145 stoppate, entrando nella top ten storica dell’università. In G League, ha aggiunto altre 32 stoppate in appena 329 minuti di gioco. La sua combinazione di lunghezza, elevazione e tempismo lo rende un deterrente naturale per gli attaccanti avversari.

Talento grezzo, ma affascinante
Nonostante il suo impatto difensivo, Anei non ha ancora trovato una casa stabile nel mondo NBA. La sua manualità limitata influisce sulle abilità offensive, e la mancanza di continuità lo rende un prospetto ancora da rifinire. Ma il suo profilo resta intrigante: non è un giocatore comune, e in un sistema che valorizzi le sue doti difensive, potrebbe ritagliarsi un ruolo.

Il futuro: stabilità e sviluppo
Per ora, i Bulls mantengono i suoi diritti in G League, e Anei dovrebbe tornare a Windy City per la prossima stagione. Dopo anni di spostamenti e adattamenti, ciò di cui ha più bisogno è stabilità. Se riuscirà a consolidare il suo gioco e migliorare nella metà campo offensiva, il suo salto – già impressionante fisicamente – potrebbe diventare anche metaforico.