LBA - Davvero è l'ora di riformare la pallacanestro italiana di vertice

Un interessante articolo di stamani di Piero Guerrini su Tuttosport parte dalla crisi economica conclamata della Virtus Roma per concludere che è tempo di cambiare le regole d'ingaggio con cui viene amministrata la serie A di pallacanestro. Anche perché il temutissimo danno d'immagine derivante da un campionato che dovesse zoppicare per il ritiro di una società sarebbe veramente grande (e forse a Eurosport l'avevano già messo in conto all'atto del rinnovo del contratto televisivo offrendo meno soldi per il prodotto nel periodo in cui le persone sono costrette a stare in casa).
Quali rimedi proporre. "Perché non studiare e adottare nuove regale più restrittive? Perché non imporre che le società versino in fideiussione o in altri modi l'intero budget dichiarato? E per evitare sotterfugi che hanno portato ad altri fallimenti passati, perché non fare qualcosa per limitare peso ed incidenza dei contratti di immagine?"
Per concludere che "La crisi derivata dal lockdown avrebbe potuto manifestarsi come opportunità" ma che non è stata colta.
Si tratta di buon punto per cominciare, se mai gli attori avessero voglia di farlo. Ci conforta che le proposte di Piero Guerrini coincidano con quelle che avevamo proposto nel pieno della pandemia (qui).
Anzi si potrebbe allargare il cerchio riformatore risolvendo l'annoso problema del professionismo non di vertice che equipara uomini e donne dediti professionalmente alla pallacanestro. Quello che è in capo al CONI da 39 anni e che hanno risolto solo gli atleti di sport individuali facendosi arruolare nelle varie forze dell'ordine.
E ancora c'è il problema di riformare la Com.Te.C. che dovrà fare il suo lavoro (che nemmeno un presidente quinquennale di professione commercialista è riuscito a imporgli) e non la foglia di fico dietro cui nascondere le malefatte di certi proprietari di club rendendoli ricattabili e malleabili a operazioni di potere.
Benvenuto a Piero Guerrini nel club dei riformatori della pallacanestro di vertice italiana. Astenersi mestatori gattopardeschi che usciranno fuori spiegando dottamente che deve essere riformata anche agli altri livelli. Focalizziamoci su un cambiamento davvero significativo, e tutti gli altri verranno da soli di conseguenza, a cascata. Chi invoca le riforme globali in realtà non vuol cambiare nulla.