Antonello Riva fiducioso sugli Azzurri: «Questa Italia può battere tutti»

Antonello Riva ha parlato a Il Fatto Quotidiano di Italbasket. "Pozzecco ha chiamato i 12 migliori? Chi sta fuori può sempre criticare, ma lo staff tecnico ha poco tempo per costruire una squadra e deve tenere conto di tanti aspetti. Quelli selezionati sono senz'altro i più appropriati per il gioco che lui e i suoi collaboratori vogliono impostare", dice Riva, prima di tornare sulla questione Donte DiVincenzo. "Sarei stato curioso? Un po' sì ma, sebbene il giocatore dal punto di vista del talento e della fisicità non si discute, avrebbe avuto delle difficoltà ad adattarsi in fretta ai ritmi del nostro basket".
Riva si dice fiducioso. "Ho visto una squadra unita, consapevole delle proprie potenzialità e molto convinta. Lo si legge dalla postura del corpo e dagli sguardi. Tutti sanno che potranno dire la loro", aggiunge Riva. "7 azzurri su 12 fuori dall'Italia? Fare esperienze fuori dal proprio Paese è qualcosa che arricchisce. È vero che all 'inizio i benefici vanno al singolo ma successivamente si estendono a tutti. Più che tra chi gioca e chi non gioca in Italia, distinguerei tra chi gioca in Europa e chi fuori dall'Europa, come Gallinari e Fontecchio. Però non ci saranno problemi perché il "Gallo" è super esperto mentre Fontecchio, pur militando da anni nell'NBA, nei movimenti e nella fisicità ha conservato le caratteristiche tipiche del gioco europeo".
Riva ritiene che questa Italia possa battere tutti. "Per me possono battere tutti. Lo hanno già dimostrato perché queste sono le competizioni in cui si esaltano. Però è anche vero che, se prendono sotto gamba la partita, possono rischiare di perdere con tutti. Beh proprio tutti no, c'è Cipro… Secondo il ranking la squadra nettamente al di sopra delle altre è la Serbia. Però questo lo si diceva anche negli ultimi anni e mi sembra che nei confronti recenti, anche in competizioni molto importanti, si sia imposta l'Italia. Un gradino sotto ci sono Germania, Francia, Spagna e Grecia, tutte molto competitive. Però alla portata dei ragazzi di Pozzecco… Senza dubbio. Lo ripeto: se l'Italia entra in campo con la testa giusta, grazie al talento, alla fisicità e allo spirito di gruppo, nessun traguardo è precluso".