Chiamarsi Jordan in pubblicità porta guai in tribunale

Non nominare invano il nome di Michael Jordan. Non è un nuovo comandamento, ma una sana regola di prudenza commerciale. Farsi pubblicità gratis usando il sei volte titolato campione della NBA dà ottimi risultati, ma ha costretto Jordan a lunghe cause in tribunale, con esiti spesso assai divergenti.
In Cina la Corte Suprema ha stabilito che il marchio di abbigliamento sportivo cinese Qiaodan non ha fatto un uso improprio del nome di Michael Jordan anche se il logo della società ricorda da vicino la silhouette dell'ex stella dei Chicago Bulls.
In America, invece, la Dominick’s Finer Foods, catena di supermercati, per aver usato nella sua pubblicità la scritta "His Airness" è stata condannata a pagare 8,9 milioni di dollari al giocatore. Aveva emesso coupons di sconti per delle bistecche. D'altra parte Jordan ha incassato, tra il 2000 e il 2012, 480 milioni di dollari dalla Nike...