Max Menetti, un coach al centro della guerra in Israele

Max Menetti, un coach al centro della guerra in Israele
© foto di Savino Paolella

Max Menetti, il coach delle annate più belle della Pallacanestro Reggiana e l'artefice del ritorno in serie A della Pallacanestro Treviso, si trova in Israele a non troppa distanza dall'area in cui i razzi di Hamas hanno dato inizio a questa nuova guerra. E ne è testimone diretto dal momento che lo scorso luglio aveva firmato per l’Hapoel Eilat ed è l’unico allenatore italiano presente nella Winner League, il campionato israeliano di basket di serie A. Nel punto più meridionale dello stato di Israele, stretta tra l'Egitto e la Giordania, Eilat è una cittadina di 50mila abitanti che si affaccia sul Mar Rosso spalla a spalla con Aqaba.

Lo ha intervistato Francesco Pioppi per la Gazzetta dello Sport e Menetti gli ha relazionato lo stato delle cose: “Qui da noi al momento la situazione è ancora relativamente tranquilla, vedremo però come si evolverà nelle prossime ore perché nella zona meridionale di Tel Aviv sta succedendo il finimondo. Parlando con le persone del posto mi dicono che non hanno memoria di una cosa simile negli ultimi 50 anni. I ragazzi israeliani che ho in squadra lo hanno già ribattezzato come il loro 11 settembre. 

Ho comunicato la mia presenza qui all’ambasciata italiana e siamo in contatto continuo. Vedremo cosa verrà deciso, ma è chiaro che siamo tutti molto preoccupati. Quello che è successo è qualcosa di barbaro, atroce, qui non si tratta di un classico attacco militare, ma di un’azione spregiudicata in cui sono già stati ammazzati centinaia di civili. Basta pensare a quello che hanno fatto a oltre duecento ragazzi che erano a fare un party nel deserto: sono arrivate le truppe di Hamas e hanno aperto il fuoco senza pietà. Al momento hanno trovato 200 corpi, ma il numero sembra destinato a crescere ulteriormente. L’impressione è che purtroppo sia solo l’inizio.”