Fesenko, l'Obelix di Avellino che domina i tabelloni

Chi ha detto che solo il nero smagrisce? A Kyrylo Fesenko il verde Scandone sembra abbia ridato uno smalto perduto. Il gigante buono di Dnepr, se non potrà mai avere la leggiadria di Nureyev, ha decisamente cambiato passo. Il Pala Del Mauro lo rende felice. C’è già sintonia. E’ lui la nuova mascotte con cui fare festa a fine gara. Aver parafrasato la gestualità di Luca Toni gli è costato un fallo tecnico nel derby a Caserta, ma quella posa irriverente, mitigata dal suo sorriso, è diventata un’icona, un nuovo, prosaico, “Che” da raffigurare sulle t-shirt. “Un diesel che entra in forma tardi” affermano di lui in coro gli addetti ai lavori. Lasciare per strada un po’ di chili è stata la premessa. Accrescere l’intesa con i re Mida, Green e Ragland sta facendo il resto. Ora che i pick and roll non sono più una fatica e che ricevere il pallone in condizioni dinamiche non arriva in seguito ad una congiunzione astrale, l’impatto sulle formazioni avversarie è evidente. Milano, peraltro, se ne era accorta già all’andata. Lo spauracchio Raduljica aveva perso il duello contro un Fesenko da 22 punti e 7 rimbalzi. Al Pala Del Mauro la replica, con 20 punti, 11 rimbalzi e 36 di valutazione, di un confronto che meriterebbe palcoscenici importanti come una finale di Coppa Italia o scudetto. Milano rappresenta per Fesenko ciò che per Obelix era la locanda “L’allegro cinghiale”. Milano si è salvata all’andata, ma domenica è stata rosolata a dovere. I 68 punti realizzati ad Avellino rappresentano il minimo fatturato stagionale in campionato per l’Olimpia. Peggio hanno fatto solo nei due match di Eurolega persi contro il Cska Mosca. La Sidigas Avellino ha raggiunto quota 24 punti in classifica dopo 17 turni. Non era mai successo nella sua storia in serie A: 22 punti era il precedente record, realizzato nella stagione 2007/08 quando Avellino finì terza in regular season con 46 punti (campionato a 18 squadre). In quell’anno vinse la Final Eight e raggiunse le semifinali playoff dove fu eliminata dalla Lottomatica Roma. Fesenko ha riscritto i suoi massimi nel campionato italiano proprio nei due match di Regular season contro i campioni d’Italia: i 22 punti dell’andata ed il 36 di valutazione del ritorno. E’ la nona prestazione stagionale individuale in termini di valutazione, la seconda in casa Sidigas, dopo il 42 di Ragland nel match contro Venezia. Gli 11 rimbalzi catturati rappresentano poi la seconda prestazione stagionale che gli è valsa la seconda doppia-doppia in campionato dopo quella con Brescia (15 punti e 12 rimbalzi in quella circostanza). Che orfano di Cusin, Fesenko possa rendere di più, è una sottile e forse fuorviante idea che però le cifre delle ultime due partite confermano. I 29 minuti contro Utena ed i 33 contro Milano sono i massimi minutaggi stagionali nelle due competizioni ed hanno portato in dote prestazioni da 14+12 e da 20+12. In particolare la Sidigas nelle quattro gare senza il pivot di Pordenone (considerando anche il match di Cremona in cui Cusin giocò solo quattro minuti) ha portato a casa altrettanti successi, uno in trasferta (appunto a Cremona) e tre in casa (Cibona, Utena e Milano). Il match contro Milano ha rappresentato anche una controtendenza rispetto al passato. Fesenko infatti viaggia in campionato con 11,2 punti, 6,7 rimbalzi, 15,2 valutazione media ed ha un plus-minus (lo scarto in termini di punteggio di Avellino con lui in campo) di +2,5. Si nota peraltro una differenza tra le medie nelle vittorie (9,5 punti, 6,1 rimbalzi e 12,8 di valutazione, +2,3 di plus minus) e nelle sconfitte (15,2 punti, 7,8 rimbalzi, 21 di valutazione, +2,8 di plus-minus): cifre migliori cioè nelle 5 sconfitte rispetto alle 12 vittorie.