Ettore Messina "Olimpiadi a Rio? Per andarci dobbiamo salire di livello"

Ettore Messina "Olimpiadi a Rio? Per andarci dobbiamo salire di livello"

Mercoledì 20 gennaio, tra la partita casalinga contro i Mavericks e la trasferta a Phoenix del giovedì, Ettore Messina verrà presentato ufficialmente come nuovo coach della Nazionale azzurra nel Salone d'Onore del Coni a Roma. Massimo Lopez Pegna della Gazzetta dello Sport però anticipa l'evento con una intervista che appare oggi.

"Sono molto onorato che la federazione mi abbia affidato l'incarico. C'è anche un po' di nostalgia di dirigere le partite. E c'è un obiettivo stimolante da raggiungere. Se non avessi la speranza che si possa fare un ulteriore passo avanti, non avrei accettato" spiega l'assistent coach degli Spurs. "Agli ultimi Europei siamo usciti perché abbiamo perso al supplementare una partita contro la Lituania che ha vinto l'argento. Così come ci siamo qualificati perché altri hanno sbagliato dei tiri, come con la Germania. In un torneo devi avere un pizzico di fortuna. C'era una bella inerzia e per un'inezia ci siamo fermati. Ma abbiamo realizzato un'impresa: tornare in campo dopo 16 ore e battere la Repubblica Ceca. Abbiamo risposto con autorità".

Però adesso c'è bisogno di uno step superiore: "Direi che siamo una squadra viva, che per raggiungere il prossimo livello deve fare un paio di cose in più o differenti. Dobbiamo avere più cinismo e determinazione sia in difesa che in attacco. Ma non sto dicendo nulla di quello che Pianigiani già non sapesse o dicesse. Sarei stupido se lo pensassi. Il tema è vedere se ci riusciremo. Potrò beneficiare del fatto che molti giocatori stanno facendo esperienze importanti all'estero.

Melli, Hackett, e Datome sono in club con allenatori estremamente esigenti e con un pubblico dal palato fino. Potranno solo migliorare. Gallinari sta disputando un'ottima stagione. E' salito ulteriormente di livello. Ora è davvero il giocatore franchigia: i buoni momenti di Denver sono quasi sempre legati ai grandi momenti di Danilo. Per il Beli è una situazione più complessa. Ha la fiducia dell'allenatore perché gioca molti minuti, ma il sistema è più orientato verso altri: a volte è la terza o addirittura la quarta opzione. E' in un contesto diverso da cui era abituato a Chicago e San Antonio, ma si sta adattando ed è un'esperienza che lo aiuta".

Nel campionato NBA si prospetta fin da ora una finale di Conference tra San Antonio Spurs e Golden State Warriors. Importanti le caratteristiche di gioco dei Warriors: "In verità, sono la squadra che mettono più la palla in post basso rispetto a tutta la Nba. Ma invece che tirare spesso la ribaltano fuori. Hanno rafforzato il gioco che si basa, sì sulle triple, ma anche di appoggi vicino a canestro, andando a prendersi falli e provocando la chiusura della difesa. Steph Curry è un fenomeno. Per la personalità e soprattutto per il tempo di rilascio della palla è impressionante"