Nardò, futuro a rischio. I soci verso la chiusura: «Progetto insostenibile»

A seguito dell'esito negativo della stagione e di valutazioni molto approfondite fatte nel corso delle ultime settimane, la proprietà di HDL Nardò Basket mette il titolo sportivo a disposizione di Nardò e dei neretini e formula quindi un invito alla città e alle forze imprenditoriali del territorio di subentrare e garantire continuità al progetto.
"La delusione per la retrocessione - spiegano i soci - ma soprattutto la presa di coscienza degli enormi sforzi economici compiuti in questi due anni, ha fatto maturare la convinzione di non poter più proseguire questa avventura. Il progetto, a queste condizioni, è insostenibile, per cui non ce la sentiamo di affrontare un'altra stagione sportiva e un altro rilevante e irragionevole sforzo finanziario per tenere in piedi la società anche nel campionato di serie B e per alimentare il legittimo sogno del popolo neretino della pallacanestro. Già all'indomani dell'ultima partita di playout, abbiamo cercato di verificare se ci fossero i presupposti per proseguire, con chi e in che modo. Ma siamo giunti alla conclusione di non poter andare avanti sulle stesse, identiche, basi e quindi di dover dare la possibilità a qualcun altro di proseguire. Prima di ogni cosa per l'amore e per la responsabilità che sentiamo di avere nei confronti del nostro Toro e della sua storia.
Le nostre risorse non sono infinite e il sostegno al Nardò Basket non può essere illimitato, nel tempo e nelle dimensioni. Siamo un gruppo di imprenditori certamente innamorati del basket e della maglia granata, ma in qualche modo costretti in questi due anni a non avere avuto aiuti o ricambi nella compagine societaria. Abbiamo sempre sperato di condividere con qualcun altro, dal punto di vista della responsabilità e degli oneri finanziari, questo impegno che abbiamo preso con la città e con i tifosi granata. Due anni fa abbiamo rilevato il titolo dalla famiglia Durante e abbiamo dovuto affrontare prima le incombenze economiche del passaggio di proprietà, poi di due, impegnativi, campionati di serie A2. Abbiamo fatto i conti con spese in misura ben superiore a quella che avevamo preventivato e al di là del margine dovuto a qualche fisiologico errore di gestione e di conduzione sportiva. Lo abbiamo fatto certamente con il cuore e con la fierezza di aver ammirato Nardò Basket al cospetto dei giganti della pallacanestro italiana. Con la soddisfazione, infine, di aver regalato a Nardò una vetrina eccezionale.
Pensiamo a questo punto che, dato il contesto, sia doveroso e giusto passare la mano, senza alcun proposito di speculare sulla cessione e di ricavare un solo euro. Sul presupposto che il campionato di serie B è di assoluto prestigio e che rappresenta un patrimonio eccezionale del territorio e degli sportivi neretini. Con l'auspicio fermissimo di cedere il titolo a soggetti e imprenditori neretini innamorati come noi, dal momento che non prendiamo in considerazione in questo momento la possibilità di lasciare in favore di persone che non siano legate a Nardò. È giusto ed è inevitabile che questo titolo e questa categoria debbano essere un onere e una responsabilità di tutti, dalle istituzioni a ogni soggetto in grado di fare la propria parte. Solo così il progetto sportivo che abbiamo abbracciato senza remore due anni fa, potrà diventare logico e sostenibile. Per cui, speriamo vivamente che nei prossimi giorni si facciano avanti forze fresche, disponibili e determinate a prendere il nostro posto e a continuare a scrivere altre pagine di questa storia gloriosa".