A2 - Nardò dopo l'Urania, Mecacci "Adda passà 'a nuttata"

Chissà se esiste un modo o un tempo per recuperare il credito con la sorte. Perché il Toro ne avrebbe di credito tra infortuni e finali balordi di partite. Solo per stare all'ultimo pezzo di questo campionato di A2 maledettamente complicato e avaro di soddisfazioni, HDL ha perso quattro giocatori per infortunio (Nikolic, Iannuzzi, Woodson e Giuri) e due match con i tiri decisivi e strambi di Redivo e Amato, che per difficoltà e tecnica di esecuzione non entrano quasi mai. In più, il beffardo incastro dei percorsi burocratici ha tolto ieri ai granata anche l'apporto di Russ Smith, che sarebbe servito eccome ad un roster ridotto all'osso. Questa è la realtà, purtroppo, per una squadra che continua a lottare e a fornire prove convincenti e che ha ormai superato quella incapacità psicologica di gestione delle partite che ha condizionato la prima parte della stagione. Ma questo non fa classifica.
Ieri sera, un tiro, un graffio, una botta d'orgoglio e di fortuna dell'ex più rimpianto della storia granata, Andrea Amato, ha sepolto sotto un macigno le speranze degli uomini di Matteo Mecacci e del commovente popolo granata, che stavano confezionando tutti insieme una clamorosa rimonta (Nardò ad un certo punto è stata sotto di 19 punti). Oltre l'emergenza e oltre la forza di un avversario incerottato anch'esso, ma attrezzato e caparbio. "Fa male - ha detto il coach granata a caldo - anche perché i segnali di questo periodo non sono confortanti. Alla catena di infortuni della scorsa settimana si è aggiunto Marco Giuri in questa, che ci ha privato di una rotazione importante sugli esterni e la squadra ne ha risentito. Milano era priva di due giocatori importanti come Gentile e Cesana, però aveva una rotazione in più che ha fatto la differenza. Come ho detto alla squadra, o noi trasformiamo la frustrazione in rabbia o è un problema. Perché in questo momento l'unica cosa che si può fare è far passare questo periodo, a Napoli dicono "addà passà a nuttata". Dobbiamo recuperare gli acciaccati e la prossima settimana fortunatamente inseriremo Smith. Di questo voglio ringraziare la società che è corsa subito ai ripari dopo l'infortunio di Woodson. Però, è chiaro che così è tosta lavorare".
Sulla partita Mecacci, alibi (sacrosanti) a parte, non dimentica quali sono state le colpe dei suoi. "Se si vuole parlare di pallacanestro - ha continuato - diciamo dell'extra sforzo che si è fatto stasera e della rimonta, segno tangibile di quanto la squadra ci tenga. Ringrazio i tifosi per il sostegno e non mi scordo di cos'era l'ambiente un mese fa. È merito anche della squadra che combatte e che dimostra di tenerci. Diciamo anche che la partita l'abbiamo persa nel terzo quarto, perché non è possibile avere quella partenza e sbandare totalmente. Ho rivisto purtroppo gli stessi errori delle prime quattro giornate della mia gestione. Stasera questo è stato dovuto alla scarsa lucidità per la mancanza di rotazioni, alla mancanza di un riferimento sotto come Iannuzzi, alla mancanza di un creatore di gioco come Woodson, infine alla mancanza di fosforo di Giuri. Inutile prendersi in giro, noi oggi avevamo fuori un quintetto. Abbiamo avuto una scintilla nell'ultimo quarto, producendo delle bellissime difese, tanto è vero che il parziale prima del canestro finale di Amato era di 27-8. Senza corpi a rimbalzo poi abbiamo pagato tanto. Infine, l'altro dato che lascia molto rammarico è la percentuale ai tiri liberi, perché con un punteggio così sarebbe stato assolutamente significativo avere una percentuale accettabile in lunetta".
Fiducia, preoccupazione e un pizzico di sano realismo, infine, nell'orizzonte del condottiero granata. "Abbiamo giocato anche oggi ed è la sesta partita in fila. Raccogliamo meno di quanto produciamo, ma come ho detto in questo momento dobbiamo solo aspettare che passi questa situazione. Saremo in difficoltà anche nella prossima settimana, al di là di Smith, ma sarebbe fondamentale allenarsi con più uomini perché in questo campionato non si improvvisa. La vera sfida adesso è tenere il morale alto di questi ragazzi, perché poi quando ci provi e riprovi e non vedi mai la luce, è frustrante. Adesso dobbiamo essere squadra e in campo e un po' lo siamo diventati e dobbiamo provare a prenderci una vittoria nelle prossime tre partite, che peraltro saranno tutte in trasferta. Cominciamo cercando di renderci fisicamente presentabili a Rieti".










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