Federico Casarin: "Ecco come la Reyer gestisce il momento Covid"

Il presidente della Reyer Femminile ha raccontato a Pianetabasket come fanno a gestire due gruppi squadra in queste settimane
22.01.2022 08:57 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Federico Casarin: "Ecco come la Reyer gestisce il momento Covid"

Federico Casarin è il presidente dell’Umana Reyer Venezia Femminile, ma è un dirigente della storica società veneziana e conosce a fondo tutti gli aspetti della vita del club. Con lui pianetabasket.com ha fatto il punto della situazione rispetto all’emergenza Covid.

Come si gestisce una società come la vostra che ha due squadre nella massima serie del basket in questa fase?

Non è facile ovviamente. Però devo dire che l’organizzazione della società già da prima del Covid ha fatto sì che fossimo in grado di cercare di limitare i danni il più possibile. E’ stato ed è anche questo un lavoro di squadre che comprende tutti: atlete ed atleti, gli staff tecnici, quelli sanitari ma anche tutti quelli che lavorano al Taliercio ai quali vorrei rivolgere un plauso molto caloroso per la professionalità con la quale ci stanno dando una mano e con la quale stanno affrontando questi momenti. Il nostro obiettivo principale è stato quello di ridurre al minimo i contatti per esempio tra i due gruppi squadra”.

E’ cambiata la metodologia degli allenamenti?

“Non tanto credo, vedo le ragazze tutti i giorni e non mi pare che ci siano grandi cambiamenti, forse qualcosa. Quelli che sono cambiati sono i tempi delle giornate. Se abbiamo anche solo un sospetto di contagio noi facciamo tamponi a tutti e questo allunga i tempi delle attese. E’ cambiato l’atteggiamento degli atleti e delle atlete che ogni settimana non sanno mai con certezza se la domenica giocheranno il campionato o le coppe. E’ cambiato il modo di viverli gli allenamenti perché spesso prima alla fine di ogni sessione i due gruppi si incrociavano e c’era una forma di socialità e di scambi di idee: adesso niente di tutto questo accade e con puntigliosità teniamo le distanze al massimo, con le squadre che partecipano anche alla sanificazione delle strutture o degli strumenti della palestra. Oltre alla ditta di sanificazione che ormai “vive” con noi per una pulizia più che quotidiana”.

Bisogna stare attenti a tutto ovviamente ma c’è una cosa che alla Reyer è più importante diciamo così delle altre?

“Forse non più importante ma certamente determinante ed è il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere in questo periodo. Il rispetto di noi stessi e degli altri. La professionalità nell’affrontare anche questo impegno del quale avremmo tutti fatto volentieri a meno. Noi abbiamo una rosa, la squadra femminile, altamente competitiva, al netto di infortuni, recuperi ed altre situazioni legate alla forma delle giocatrici e saremo in grado di sostenere il tour de force di campionato-Eurolega-recuperi delle partite, anche perché non ho dubbi che il nostro staff tecnico saprà preparare ogni partita come si deve anche dal punto di vista psicologico che in questo momento è forse la questione più complicata. Perché non allenarsi non fa bene, ma anche allenarsi e non giocare  - specie se lo sai all’ultimo minuto – per due o tre o peggio, giornate è anche peggio”.