Dallera (CorSera) duro: «Olimpia Milano, un passo indietro di Messina dal doppio ruolo sarebbe un segnale importante»

Dallera (CorSera) duro: «Olimpia Milano, un passo indietro di Messina dal doppio ruolo sarebbe un segnale importante»
© foto di Ciamillo

Sul Corriere della Sera duro commento di Daniele Dallera sull'Olimpia Milano dopo l'uscita dai playoff con la sconfitta in quattro partite nella serie semifinale contro la Virtus Bologna, che nel giro di 48 ore ha battuto due volte al Forum i grandi rivali biancorossi. "Ettore Messina ha detto una bugia, comprensibile, non grave: «...per quanto riguarda me c'è tutta l'intenzione di andare avanti, poi se i signori Armani e Dell'Orco decideranno diversamente saranno liberi di farlo...». Non accadrà, il coach dell'Armani sa bene che la proprietà gli resta affezionata, anche se infastidita dal rendimento e dal risultato finale di una squadra «sconclusionata»", esordisce Dallera, che poi attacca sulla costruzione della squadra, corretta peggio nel corso della stagione.

"Ha giocato senza pivot: infortunato, Nebo non è stato sostituito. Senza un playmaker all'altezza: in quattro Mannion, Dimitrijevic, Bolmaro e la vittima Flaccadori, costretto a giocare in un ruolo non suo, non ne facevano uno buono. Senza i giochi adeguati per innescare Mirotic, LeDay, Shields e Brooks. Squadra pigra in difesa, il valore principale di Messina, giustamente infastidito. Questi sono gli elementi di critica a un tecnico vincente, perché la «non squadra» l'ha fatta lui e nessun altro, con il contributo di Vacirca, ma è durato poco, è tornato a Tortona, del gm Stavropoulos, indebolito dall'ingaggio di Baiesi".

Infine Dallera torna a parlare del doppio ruolo di Messina, che oltre ad essere allenatore è anche il presidente delle basketball operations. "Non si può sempre vincere, ovvio, ma su questa sconfitta, che ha le dimensioni di un fallimento, visti gli investimenti generosi di Armani, Messina deve riflettere, lo farà, anche perché solo così la sconfitta può generare intelligenza (non artificiale). Il doppio ruolo coach & dirigente interpretato da Messina è un inutile accumulo di pensieri e di responsabilità: va contro i principi di check and balance e quelli elementari di govemance societaria. Un passo indietro sarebbe un segnale importante, una mossa vincente.".