Verso il Draft - Alex Toohey e gli altri: il bilancio stagionale delle Next Stars in Australia

Alex Toohey
Alex Toohey
© foto di NBL Twitter

(di DAVIDE COLOTTI). Il campionato australiano 2024/25 si è chiuso con la vittoria in finale degli Illawarra Hawks ai danni dei Melbourne United e, a un passo dal Draft NBA, è tempo di bilanci: come si sono comportate le "Next Stars"? 5 giovani promesse del basket ben posizionate nei mock draft della loro annata hanno aderito al programma di sviluppo patrocinato da NBL e NBA per mettersi in luce nel campionato che ha acceso la stella di Josh Giddey e LaMelo Ball, e che, più recentemente, ha contribuito a regalare ad Alexandre Sarr una chiamata con la seconda scelta assoluta. 
Come sono andati i ragazzi di quest'anno? Spicca Alex Toohey, unico in doppia cifra di punti, il più futuribile è il promettentissimo Karim Lopez, deludono parzialmente le elevate attese Izan Almansa e Rocco Zikarsky, sorprende Malique Lewis. Eccetto Lopez, fresco diciottenne, tutti i ragazzi si sono dichiarati per il Draft 2025 e hanno qualche chance di essere chiamati tra il primo e il secondo giro.

- Alex Toohey (05/05/2004, australiano, 203 cm x 101 kg, Sydney Kings, ala, 10.6 ppg, 4 rpg, 1.3 apg, 1.5 stl, 0.8 blk, 44.9% dal campo, 31% da tre, 23')
L'ala ventunenne di Canberra è il più ampio sorriso dei Sydney Kings in una stagione fallimentare, culminata con l'eliminazione al primo turno dei play-in nonostante un roster tanto profondo quanto ricco di esperienza e talento. È proprio in ragione della grande concorrenza nel settore ali (Xavier Cooks, Kouat Noi, Bul Kuol) che impressiona la crescita di Toohey, che, al suo secondo anno in NBL, riscrive i suoi record in tutte le voci statistiche e si presenta al Draft come un prodotto già pronto all'uso e rodato da un'esperienza senior non indifferente. Del ragazzo spiccano la versatilità, l'atletismo e l'energia difensiva. Tanti i coast-to-coast conclusi con schiacciate spettacolari, tanti i recuperi e le stoppate, e notevoli sono stati anche i progressi dal punto di vista della pericolosità offensiva, con un tiro da 3 ancora in piena costruzione, ma che cresce dal 24,2% al 31%.

- Karim Lopez (12/04/2007, messicano, 202 cm x 93 kg, New Zealand Breakers, ala, 9.6 ppg, 4.7 rpg, 1.2 apg, 0.6 stl, 0.9 blk, 45.7% dal campo, 30.8% da tre, 23')
Le statistiche della stellina messicana non sono la copia carbone di quelle di Toohey, ma nemmeno ci vanno troppo lontano. Considerando che Lopez ha 3 anni di meno e che per lui era la prima stagione in Australia, il baby prodigio mantiene le promesse e rispetta il non semplice biglietto da visita di "miglior prospetto internazionale per il Draft 2026" secondo Adrian Wojnarowski. L'avvio è timido, con appena 5 punti totali nelle prime 3 partite. Poi l'esplosione improvvisa, con un trittico da 13+10 rimbalzi, 17+7 e 17+10+3 assist e 4 stoppate (contro i Melbourne United, futuri finalisti). Il resto della stagione oscilla ancora tra nuovi cali e picchi - incluso un poker di partite a 18 punti di media - come lecito aspettarsi da un ragazzo diventato maggiorenne dopo la fine del campionato. Il contratto che lega Lopez ai Breakers è biennale, e sarà forse il giocatore da osservare con maggior attenzione nella prossima NBL.

- Izan Almansa (07/06/2005, spagnolo, 208 cm x 104 kg, Perth Wildcats, centro, 7.6 ppg, 4.3.rpg, 51% dal campo, 33.3% da tre, 17.2').
"Next Sarr": stesso ruolo, stesso anno di nascita, stesso vivaio (Real Madrid) e stessa squadra del talento francese scelto con la numero 2 un anno fa, e il gioco di parole è troppo ghiotto, ma Almansa non è Sarr. Il giovane lungo di padre americano (Steve Horton, ex Murcia) mostra senza dubbio sprazzi di classe, si fa sentire sotto i tabelloni e apre il campo con un tiro da tre più preciso di quello del suo predecessore, ma non siamo ancora davanti a un prodotto finito. Coach John Rillie gli concede in media gli stessi minuti che furono di Sarr, 17, e rispetto al pivot di Washington ci sono quasi due punti in meno a partita, ma il confronto fra i due è proprio il presupposto più errato per giudicare un'annata comunque soddisfacente e culminata nella chiamata dalla nazionale maggiore, in doppia cifra all'esordio. Rimane la piccola macchia di un accantonamento pressoché totale nei playoff: le rotazioni dei Wildcats si restringono, e per Almansa ci sono solo 1.5 punti e 1.3 rimbalzi in 5 minuti e mezzo.

- Malique Lewis (10/11/2004, trinidadiano, 202 cm x 92 kg, South East Melbourne Phoenix, ala, 7 ppg, 4.1 rpg, 1.1 apg, 42.6% dal campo, 29.4% da tre, 22')
Era il meno atteso e sponsorizzato della cinquina di Next Stars, e, senza troppi proclami o cifre esorbitanti, la stagione della versatile ala di Trinidad e Tobago ha offerto spunti interessanti. Non è, in prospettiva, il talento di Lopez o di Almansa, né, nel presente, l'uomo pronto all'uso che è Toohey, ma Malique Lewis ha saputo guadagnarsi un minutaggio importante e talora il ruolo di stopper della principale opzione offensiva avversaria. È proprio nella metà campo difensiva che Lewis sembra poter costruirsi una carriera importante, grazie alle braccia lunghe, alla verticalità e alla capacità di difendere su più ruoli.
Una selezione di giovani talenti da tutto il mondo, più Karim Lopez e Lewis, ha rappresentato le NBL Next Stars all'Adidas Eurocamp di Treviso dal 31 maggio al 2 giugno. Proprio Lewis si è distinto in modo particolare tra le file della squadra classificatasi seconda nella manifestazione, ottenendo la nomina nel primo quintetto assoluto dell'Eurocamp.

- Rocco Zikarsky (11/07/2006, australiano, 222 cm x 103 kg, Brisbane Bullets, centro, 3.2 ppg, 2.1 rpg, 1blk, 60% da due, 12')
Cresce di poco il minutaggio - soprattutto in senso relativo, considerando che non c'è più Aron Baynes e Brisbane non lo rimpiazza con un altro centro - e ancor meno crescono le cifre del ragazzone che sembra destinato a essere il futuro della nazionale Boomers. Diciott'anni per un lungo vuol dire tutta la vita davanti, e quindi calma a esaltarsi prima e a restare delusi poi, ma il biennio di Rocco Zikarsky con i Bullets non si può definire straordinario e ci si aspettava qualche occasione in più per l'MVP del torneo Albert Schweitzer 2024, che scende nelle percentuali dal campo e nel numero delle stoppate, ma inizia timidamente a tentare anche il tiro da tre punti in partita.

Non solo Next Stars: in ottica Draft ci sono chance di chiamata anche per Lachlan Olbrich. Il lungo 21enne nativo di Adelaide, già MVP del campionato neozelandese 2024, viene da un biennio con gli Illawarra Hawks, con cui si è laureato campione d'Australia viaggiando a medie di 8,7 punti, 3,8 rimbalzi e 1,6 assist in poco meno di 17 minuti, e ha recentemente brillato nel corso della NBA Draft Combine.
(DAVIDE COLOTTI).