Rientra Banchero, Wagner decisivo: gil Orlando Magic piegano i Miami Heat

Secondo derby stagionale, anticipo della NBA Cup: equilibrio alto tra due squadre nel Top 6 dell’Est.
Rientra Banchero, Wagner decisivo: gil Orlando Magic piegano i Miami Heat

Orlando e Miami si erano promesse scintille, e scintille sono arrivate: secondo di cinque derby stagionali, distanziate da una sola partita in una Eastern Conference affollata, e un epilogo da brividi all’ultimo secondo. Come all’Opening Night, i Magic piazzano il colpo: 106-105, con la supremazia della Florida che resta una questione caldissima e identitaria, alimentata da trent’anni di rivalità. Senza Tyler Herro, gli Heat hanno trovato in Norman Powell (28) e Bam Adebayo (24, 15 rimbalzi) due fari offensivi, ma il contraltare di Orlando ha avuto il volto di Franz Wagner (32) e l’energia contagiosa di Jalen Suggs (22).

La prima metà fotografa l’equilibrio: 60-57 e sensazioni in bilico, il rientro di Paolo Banchero sistema le rotazioni dei Magic, mentre il duo Powell–Adebayo (31 punti combinati all’intervallo) tiene alto il livello fisico e tecnico degli Heat, rispondendo al collettivo di Orlando guidato da Wagner (13 all’intervallo). Dopo la pausa, la partita si ribalta: gli aggiustamenti dei Magic puliscono le linee di passaggio, accelerano il ritmo e trasformano i possessi lunghi di Miami in terreno fertile per la transizione. È la “bascule” del match: Orlando prende le redini e non ha fretta di restituirle.

Nel solco di un Suggs in piena fiducia (15 nella terza), con Wagner bollente anche dall’arco, i Magic scavano il margine e allungano verso la doppia cifra, capitalizzando la buona chiusura del secondo periodo. L’aggressività a tutto campo di Anthony Black, dalla panchina, sporca i palleggi e moltiplica le palle perse degli Heat: l’attacco di Spoelstra, solitamente oliato, va fuori timing (87-79), mentre Orlando controlla rimbalzo e ritmo. Miami prova a riaccendersi a ondate, tra iniziative di Powell e lampi di Jaime Jaquez Jr., ma ogni strappo trova risposta nella disciplina difensiva dei Magic e nel decision making di Wagner in half-court.

Finale da cuore in gola: Powell accorcia fino al possesso di distanza e ha tra le mani il sorpasso, ma Wendell Carter Jr. contestando forte ne spegne l’idea e, sul rimbalzo offensivo, replica la pressione su Adebayo, che alza il “game-winner” allo scadere senza trovare il fondo della retina. Orlando esce tra gli applausi: 106-105, vittoria sporca e pesante, figlia di dettagli — fisicità sugli esterni, mani veloci sulle linee, scelte lucide nel clutch — e di un’identità che oggi somiglia molto a quella di una squadra da Top 6 a Est. Il derby di Florida è ancora dei Magic, ma sarà una saga: la NBA Cup incombe, e il prossimo round promette di alzare ulteriormente il volume. Per Simone Fontecchio oltre 15' in campo con 5 punti, 3 rimbalzi, 2 assist.