NBA - I Warriors senza Curry, Butler e Green sorprendono i Cavaliers

Pat Spencer
Pat Spencer
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Un confronto Cavaliers–Warriors resta sempre particolare, ancor più quando entrambe hanno bisogno di risalire la classifica. In back-to-back, Cleveland sembrava favorita contro una Golden State priva del trio Curry–Butler–Green, ma il campo ha detto altro: i Warriors hanno piazzato la sorpresa con cinque giocatori in doppia cifra e un finale di personalità, chiudendo 99–94 fuori casa. Il primo quarto è stato una vera lezione di di basket amatoriale, tra errori da ogni distanza e cattiva gestione del pallone; nonostante ciò, i Cavs sono usciti “meno peggio” avanti 18–12. Le cose però non migliorano: al di là di Evan Mobley vicino al ferro, i tiratori di Cleveland faticano dall’arco, solo 3/21 nel primo tempo.

Pur dominati a rimbalzo, i Warriors crescono di qualità e soprattutto di mano calda col passare dei minuti. Attorno a Quinten Post e Buddy Hield, il collettivo funziona, quasi tutti contribuiscono (eccezion fatta per Jonathan Kuminga) e il margine sale mentre le triple cadono (45–36), con le assenze di Stephen Curry, Jimmy Butler e Draymond Green che sembrano quasi dimenticate. Cleveland va a strappi: dopo qualche tripla che riporta lo svantaggio a un possesso, Pat Spencer esce dalla scatola e, insieme a Gary Payton II, rimette Golden State a +10. Donovan Mitchell, con Mobley sotto il ferro, innesca il 14–4 per tornare a –3, poi la partita si decide ai liberi: Darius Garland e Gui Santos ne sbagliano uno a testa, Mitchell fallisce la tripla del pari e lo stesso Pat Spencer chiude dalla linea per il 99–94, coronando un quarto periodo di fuoco.