NBA - I Pelicans riconsiderano tutto e pensano all'addio con Zion Williamson
Giovedì, Chris Dodson (ClutchPoints) ha riportato un sentimento ormai diffuso: Zion Williamson viene sempre meno visto come il fulcro dei piani a lungo termine dei New Orleans Pelicans. Pur dopo l’ennesimo stop — una lesione all’adduttore — la franchigia non avrebbe avviato veri colloqui di scambio sul primo assoluto del Draft. A pesare sulla percezione, oltre alla cronologia degli infortuni, è anche il suo max contract “particolare”, con clausole legate al peso e alle presenze: un mix che alimenta l’idea di un valore di scambio negativo.
Sul live di Bleacher Report, Jake Fischer ha rilanciato un’aspettativa in crescita: New Orleans quantomeno ascolterà proposte per Williamson, e non solo. Secondo quanto riferito, la dirigenza starebbe mostrando apertura anche su profili come Herbert Jones e Trey Murphy III, entrambi sotto contratti lunghi considerati “team-friendly”, con valori medi annui sotto la soglia dei 30 milioni in un mercato che guarda molto a queste linee di costo.
Il messaggio, però, è chiaro: i Pelicans terranno alto il prezzo e per muovere uno dei due serviranno multiple prime scelte.
Sul fronte Herb Jones, Brett Siegel (ClutchPoints) ha aggiunto che la probabilità di una trade è cresciuta “in modo esponenziale”, complice un avvio da 3–20 che ha messo la stagione in salita. Nota procedurale importante: Jones non può essere scambiato prima del 14 gennaio, a causa dell’estensione firmata a luglio.
Fischer è il primo a suggerire che anche Murphy sia effettivamente sul tavolo, mentre Dodson aveva indicato il 25enne come parte del core. Murphy, intanto, è al primo anno di un quadriennale da 112 milioni.
In mezzo al rumore, Will Guillory (The Athletic) riporta che, ad oggi, i Pelicans non hanno tenuto veri colloqui di scambio su Murphy, Jones o Williamson — una posizione che potrebbe evolvere con l’avvicinarsi della deadline. Con James Borrego in panchina ad interim, la direzione tecnica sembra orientarsi verso un gruppo costruito attorno ai rookie di lotteria Jeremiah Fears e Derik Queen: un segnale di riposizionamento che, più che uno strappo improvviso, racconta una franchigia pronta a valutare tutto, ma solo al prezzo giusto.