Kyrie Irving risponde a Kevin Durant e Steve Nash sulla fallita convivenza ai Nets

Kevin Durant è stato ospite di LeBron James e Steve Nash nel loro podcast "Mind The Game" quasi tre settimane or sono. La curiosità ha spinto James a chiedere loro delle difficoltà del periodo trascorso insieme a Brooklyn, dove Steve Nash aveva allenato Kevin Durant per due stagioni e spicci prima di essere messo alla porta. Senza fare eclatanti rivelazioni, i diretti interssati parlano di infortuni, instabilità e interruzioni che alla fine hanno causato l'implosione della squadra. Steve Nash lascia intendere di non essere totalmente libero nelle sue scelte per la sua prima esperienza da allenatore, mentre Kyrie Irving e James Harden vengono citati "en passant". E Kevin Durant prende le parti di Steve Nash spiegando che quest'ultimo è stato per lo più appesantito dalle circostanze.
Il terzo protagonista di quel periodo ai Nets, Kyrie Irving, ha adesso raccontato la sua versione in una diretta su Twitch. "Non ho mai incontrato il GM all'epoca, e solo una volta l'assistente GM", spiega della sua decisione di unirsi ai Nets nell'estate del 2019. "Quando mi guardo indietro, penso che avrei dovuto prendermi più tempo per capire cosa fosse meglio per me. KD si era appena strappato il tendine d'Achille in finale. Abbiamo scelto di andare a Brooklyn insieme. Non so se sei il tipo che mantiene le tue promesse e aspetta un anno e mezzo che il tuo amico si riprenda e sia in salute, ma io sono quel tipo di persona. Non avevo intenzione di lasciare Kevin Durant dopo la rottura del tendine d'Achille al suo destino dicendogli che dopotutto non avremmo giocato insieme."
Secondo Kyrie Irving, è stato soltanto l'esca dei Nets per ingaggiare Kevin Durant. "Ho aspettato che mio fratello si riprendesse, ma vorrei conoscere meglio Brooklyn, perché non erano gli stessi con me. Dico semplicemente quello che ho sentito, la mia visione delle cose. Mi volevano davvero? Sì, possiamo dirlo. Ma Kenny Atkinson non era lo stesso con me. I Nets volevano KD, questo è quello che ho capito. Queste sono le informazioni che ho ricevuto dopo che me ne sono andato. È solo la natura del business."
Qualcuno gli ha ricordato le "bizze" che aveva fatto nel periodo del Covid e la città di New York gli ha impedito di giocare al Barclays Center. "Le persone con cui facevo affari erano a favore del vaccino e io ero tipo: 'Va bene, lasciami fuori da tutto questo e lasciami andare da qualche altra parte'", continua. "Ho anche detto ai Nets di tagliarmi. ' Per favore, tagliatemi". Ma ehi, con il contratto, non mi avrebbero rilasciato e non mi avrebbero lasciato firmare da qualche altra parte."