I Trail Blazers scattano a Cleveland: Avdija ne mette 27, Love e Sharpe accendono la panchina

I Trail Blazers scattano a Cleveland: Avdija ne mette 27, Love e Sharpe accendono la panchina
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Portland spezza la striscia di tre sconfitte con una vittoria di sostanza: 122-110 in casa dei Cavaliers, firmata dai 27 punti di Deni Avdija e dal doppio colpo dalla panchina di Caleb Love e Shaedon Sharpe, 20 a testa. È la serata in cui i Blazers rimettono ordine alla loro corsa, scavando il solco già all’intervallo (+10) e respingendo il ritorno di Cleveland con un finale lucido, fatto di liberi, esecuzioni pulite e una fiammata decisiva di Toumani Camara. Ai Cavs non bastano i 33 punti di Donovan Mitchell e la doppia-doppia da peso specifico di Evan Mobley (23 punti e 10 rimbalzi). La squadra di Bickerstaff ha perso quattro delle ultime cinque gare e incassa la prima sconfitta stagionale contro un avversario con record negativo, pagando anche le assenze: Jarrett Allen (problema al dito), Larry Nance Jr. (polpaccio) e Sam Merrill (mano) fuori causa. Mitchell resta su ritmi da élite — è il suo 13° trentello stagionale, media di 30.7 — ma la differenza, stavolta, la fa l’energia diffusa di Portland.

Sei giocatori in doppia cifra e un dominio dalla lunetta: i Blazers chiudono 34/39 ai liberi, con Avdija 16/17 a trascinare il ritmo e a spezzare le resistenze di Cleveland. Il terzo quarto è il crocevia: 6/10 da tre per Portland, mentre all’inizio della quarta frazione arriva il parziale di 14-6, dentro il quale Camara piazza 10 punti consecutivi — è 9/15 dall’arco nelle ultime tre uscite — che sposta definitivamente l’inerzia. Quando i Cavs si riaffacciano con un 13-4 e la tripla di Mobley per il 113-108 a 2:37 dalla fine, Avdija risponde con il giro e tiro dal mid-post e la mano di Mobley, dall’esterno, si raffredda: la rimonta si spegne lì.

Portland aveva già ribaltato l’inerzia dopo il primo quarto, in cui Cleveland era salita fino a +8, e ha poi amministrato con maturità, cavando punti da ogni possesso e pesando il cronometro. Vittoria che profuma di boccata d’ossigeno prima della trasferta di Detroit (venerdì); i Cavaliers rimangono a casa per ospitare San Antonio (venerdì notte) con qualche interrogativo in più ma la consapevolezza che, con il roster al completo, le gerarchie possono rimettersi in carreggiata. Per i Blazers, la notte di Cleveland è soprattutto un segnale: quando la panchina spinge e i liberi entrano, l’identità torna nitida.