Dopo la vittoria sui Clippers Tuomas Iisalo esalta la mentalità dei Grizzlies
Tuomas Iisalo ha messo subito in cornice il 121-103 sui Clippers: stagione partita senza play di ruolo e con due giocatori chiave fuori, ma la risposta è stata lavoro e flessibilità. “Non ci siamo commiserati, abbiamo messo il caschetto e trovato soluzioni partita dopo partita”, ha detto. Il mantra si è riflesso sul parquet: approccio solido fin dall’inizio, esecuzioni pulite e un’identità che cresce attorno ai leader tecnici. Cam Spencer ha cambiato l’inerzia con una prova da copertina: 27 punti, repertorio allargato e responsabilità in palleggio, indice di un valore ormai percepito diversamente in lega. Al suo fianco, Jaren Jackson Jr. ha costruito il vantaggio: 21 dei suoi 31 nel primo tempo, 5 stoppate e la solita presenza intimidatoria. Memphis ha chiuso con il 52% dal campo e il 41% da tre, oltre a 9 stoppate complessive, segno di controllo della fisicità e del ritmo gara.
I Clippers hanno faticato nella gestione del possesso e nell’urto fisico: 18 palle perse e il 46% al tiro, con Kawhi Leonard miglior realizzatore a 21 e James Harden a 13 in una serata complicata. Memphis ha cavalcato la coralità che Iisalo invoca: “È facile parlare di un singolo, ma tutto nasce da come funziona la squadra”, ha spiegato, rimarcando l’esecuzione collettiva e l’adattamento dopo una preseason condizionata, con Ja Morant e Jackson Jr. al centro di un ecosistema ora più sano. Il successo porta i Grizzlies al 12-14 e certifica il terzo colpo ai Clippers (6-20) in meno di tre settimane. Mercoledì si vola a Minneapolis con l’obiettivo di allungare la striscia e consolidare le certezze; Los Angeles, invece, cerca risposte a OKC in mezzo a una serie di ko casalinghi. La narrativa di Memphis è chiara: resilienza come abitudine, crescita come processo, e un gruppo che ha ritrovato il suo baricentro tecnico attorno ai suoi riferimenti.