Detroit espugna il TD Garden: Cade Cunningham decisivo nel finale sui Celtics
Contro il miglior record della Conference, Boston parte forte: Payton Pritchard e Jordan Walsh colpiscono da tre, quindi Jaylen Brown piazza tre canestri consecutivi con un 2+1 per il primo strappo. Il MVP delle Finals 2024 arma Hugo Gonzalez dall’arco e Derrick White chiude il primo quarto a +8, ancora dalla lunga (33-25). Detroit, inizialmente in sofferenza contro la zona dei Celtics, ritrova ossigeno con difesa e transizione, oltre a due triple firmate da Cade Cunningham e Javonte Green.
E la risposta dei Pistons è netta: 16-2 chiuso da una schiacciata di Ron Holland per il sorpasso (41-43), ma Boston rimette il naso avanti prima dell’intervallo con due canestri di Jaylen Brown (57-53). Al rientro, due bombe di Cunningham e una scintilla tra Brown e Isaiah Stewart riaccendono Detroit, che si appoggia al collettivo e alla circolazione. Cade pesca Caris LeVert dietro l’arco per un 10-1 e nuovo vantaggio (67-68), mentre i Celtics devono troppo spesso affidarsi agli isolamenti di Brown per rimanere in scia. Troppo poco come si vede subito dopo: 2+1 di Jaden Ivey e Caris LeVert, quindi il suo schiaccione per aprire l’ultimo periodo nelle condizioni ideali (79-85). L’energia a rimbalzo offensivo di Isaiah Stewart vale un nuovo allungo (85-93), con Derrick White che prova la controffensiva via tripla e floater, strappando anche il quinto fallo a Cunningham per tenere Boston a contatto. Detroit, però, resta fedele al piano: ritmo controllato, attacchi puliti e responsabilità condivise, senza forzare contro la zona.
Nel “money-time” la partita si decide: dopo un air ball di White, il lay-up di LeVert e la tripla seguita dalla schiacciata di Javonte Green in transizione ricacciano i Celtics a dieci lunghezze (93-103) e blindano il colpo esterno. Il dato che racconta la serata è il bilanciamento: nove giocatori sopra i 7 punti, con Cunningham impeccabile nel finale e la panchina pronta a spingere nei parziali. Per Boston restano le fiammate di Brown e White, ma senza continuità di gruppo: Detroit passa al TD Garden con autorità, firmando un successo che pesa in classifica e nello spogliatoio.