Denver piega Houston all’overtime, duello Jokic vs Sengun monumentale

Ball Arena caldissima; Murray porta all’overtime Houston, poi Denver chiude il conto.
Denver piega Houston all’overtime, duello Jokic vs Sengun monumentale
© foto di nba.com

Incrociare Houston non porta bene all’infermeria di Denver: nel primo duello era stato Aaron Gordon a uscire nei primissimi minuti, stavolta tocca a Peyton Watson prendere rapidamente la via degli spogliatoi. In avvio comandano Alperen Sengun e i Rockets, avanti 24-30 dopo il primo quarto, ma i Nuggets si rimettono in carreggiata grazie a Jonas Valanciunas e ai sostituti. La chiusura della prima metà è uno sprint: 13-2, inerzia ribaltata e 58-51 per i campioni 2023.

Il terzo periodo sembra scrivere il copione di Houston, con Kevin Durant in evidenza, ma la squadra di David Adelman sale di giri nel finale e conserva il comando all’imbocco dell’ultimo quarto (89-86). La tensione si alza: Durant prende un tecnico dopo un contatto con Nikola Jokic e lo stoppa nell’azione successiva; le difese si induriscono e il triplo MVP detta legge, sia nel corpo a corpo che dall’arco. Il ritmo si fa nervoso, i possessi pesano e ogni dettaglio diventa un crocevia.

Le ultime azioni dei regolamentari sono un concentrato di adrenalina: quattro triple consecutive in sequenza, poi Sengun firma il sorpasso Rockets a due secondi dalla fine. Sulla rimessa, Houston commette fallo prima dell’inizio dell'azione: due liberi più possesso per Denver. Jamal Murray è glaciale dalla linea e pareggia, la tripla di Jokic non entra allo scadere: è overtime sul 117-117. L’extra-time si apre con un 7-0 Nuggets, e nonostante l’uscita per sei falli del “Joker”, Denver resta avanti.

L’ultimo acuto è ancora Rockets, con Sengun che ha la palla dell’aggancio da tre, ma la conclusione è completamente sbagliata: finisce 128-125. Resta il duello titanico tra centri: Jokic chiude con 39 punti, 15 rimbalzi e 10 assist, Sengun risponde con 33, 10 e 10. Per Denver è la quinta vittoria consecutiva e, soprattutto, il primo successo interno dopo quattro stop di fila alla Ball Arena: un segnale di solidità in uno scontro diretto d’alta quota nella Western Conference.