Back-to-back vincente: i Pistons scardinano la zona dei Bucks e chiudono 124-112

Back-to-back vincente: i Pistons scardinano la zona dei Bucks e chiudono 124-112
© foto di nba.com
“Back-to-back” positivo per Detroit, che firma la decima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico superando i Bucks 124-112. La chiave è stata l’asse 1–5 CunninghamDuren e l’accuratezza dall’arco dei tiratori, determinante dopo l’intervallo per allungare e gestire il finale. Milwaukee ha provato a rallentare il ritmo con la zona e con le fiammate iniziali (4/4 al tiro di Myles Turner, tre triple e un 2+1), oltre all’efficacia del tandem Kevin Porter Jr–Kyle Kuzma, ma la resistenza si è incrinata nella ripresa.
 

Il piano dei Bucks ha funzionato per tre quarti grazie alla difesa a zona, che ha messo in difficoltà una Detroit alla ricerca di spazi e timing. Malgrado buone sequenze del trio Cunningham–Thompson–Stewart, i Pistons sono andati alla pausa sotto pressione dopo il 9–2 firmato da Porter Jr, Trent Jr e Portis (61–56). L’inerzia è cambiata subito dopo: più movimento senza palla, miglior esecuzione e letture interne hanno iniziato a far vacillare la struttura di Milwaukee.

Il terzo quarto ha visto Jalen Duren colpire due volte al ferro (10 punti nella frazione), mentre Cade Cunningham e Isaiah Stewart hanno allargato il campo con l’abilità dall’arco. Il 2+1 di Cunningham ha chiuso un 13–3 che ha spinto Detroit a +15 (74–59), con Ausar Thompson a dare continuità al punteggio. I tentativi di rientro—due triple di Kuzma e Porter Jr e un 10–3 nel finale di periodo—hanno tenuto vivi i Bucks fino al 89–81, prima dell’atto conclusivo.

Nell’ultimo quarto la franchigia del Wisconsin è definitivamente saltata: Jaden Ivey ha aperto con due triple, imitato da Javonte Green, Stewart e Caris LeVert (due bersagli anche per lui). L’abbuffata dall’arco ha chiuso i conti già a cinque minuti dal termine (116–91), consegnando a Detroit una gestione serena fino al 124–112. In assenza di Giannis, la zona ha retto solo a tratti: i Pistons hanno perso appena un pallone nella ripresa e hanno capitalizzato ritmo, spaziature e profondità di rotazione.