Varese, l'analisi di capitan Librizzi: «La chimica si sta creando ma stiamo lavorando forte»

Intervistato da Giuseppe Sciascia su “La Prealpina”, Matteo Librizzi ha parlato degli obiettivi personali che si è prefissato per la prossima stagione: “Sin dai tempi delle giovanili, la mia forza è stata dare il massimo ogni giorno. La scorsa estate ho lavorato tantissimo per recuperare dall'infortunio e sono rientrato molto prima del previsto. Così quando ho avuto le responsabilità ero pronto e ho colto la mia chance. Ora voglio ripartire da quello che avevo lasciato, cercando di migliorare negli aspetti che ancora mi mancano".
Librizzi è ora il capitano dell’Openjobmetis Varese: “Fisico e statura non mi hanno mai aiutato, ma ho cercato di sfruttare altre qualità: posso essere più rapido e veloce e correre più di chi ha stazza. Ho cercato di puntare sempre su queste doti; quest'anno Moody ha ancora meno centimetri di me, ma sul piano dell'aggressività saremo prontissimi a mettere in campo tutto quel che vuole il coach. Energia e ritmo sono state la chiave della salvezza ed è quello che stiamo reimpostando quest'anno. Con il coach si è creato un legame molto forte. Vale per me, ma credo anche per Assui ed Alviti: mi rispecchio tantissimo nel gioco che mi propone, mi ha dato grande fiducia e da subito ho pensato che restare a Varese sarebbe stata l'idea giusta per me e per il club".
Librizzi ha anche espresso le sue prime sensazioni sul nuovo roster dei biancorossi: “La chimica si sta creando: mancano ancora due giocatori importanti, ma stiamo lavorando forte per costruire l'identità voluta da Kastritis. Intensità e aggressività sono state le parole chiave e stiamo cercando di migliorare i dettagli ogni giorno”.