LBA - Acqua San Bernardo Cantù a Brindisi, prima di tre trasferte consecutive

LBA - Acqua San Bernardo Cantù a Brindisi, prima di tre trasferte consecutive

Un altro scoglio importante per l’Acqua S.Bernardo che, domenica sera a Brindisi, affronterà una delle squadre più in forma di tutto il campionato, la Happy Casa. Grande rivelazione della Serie A 2020-’21, la formazione allenata da coach Frank Vitucci ha ottenuto sin qui ben otto successi consecutivi, stabilendo così un record all-time per la giovane ma ambiziosa società pugliese. Tolta la sconfitta all’esordio stagionale, infatti, alla prima giornata contro i campioni d’Italia in carica della Reyer Venezia, la compagine brindisina ha racimolato la bellezza di sedici punti. Nessuno ha saputo fare meglio, solo Milano, che pare, però, disputare un campionato a parte per budget, qualità e profondità del roster.

Brindisi, inoltre, ha fatto “vittime” eccellenti in questo primo scorcio di stagione, battendo altre corazzate come Virtus Bologna e Dinamo Sassari, con vittorie peraltro arrivate fuori casa e con uno scarto consistente quanto meritato. Non sarà quindi impresa facile per Cantù che, dopo aver dovuto affrontare in una sola settimana Milano, Treviso e Roma dopo quasi un mese di stop, si ritrova ora costretta a intraprendere – a seguito della pausa per le Nazionali - un altro eccezionale tour de force.

L’esame a Brindisi, infatti, sarà soltanto il primo di una lunga serie in uno schiocco di dita, cui i canturini dovranno sottoporsi nelle prossime due settimane. Questa domenica, come detto, tocca alla sfida in terra pugliese, poi Trento e Brescia, con in mezzo i due recuperi delle gare contro Cremona e Trieste. In totale fanno cinque partite in soli quindici giorni: un ritmo forse probante anche per un team di EuroLega. Brindisi, inoltre, sarà soltanto la prima di tre trasferte consecutive che, certamente, appesantiranno non poco il gruppo guidato da coach Cesare Pancotto.

Tre trasferte in otto giorni: Cantù dovrà quindi iniziare nel migliore dei modi, cercando di pescare un jolly nella prima parte del tour de force, perché le energie cominceranno chiaramente a calare con il passare delle partite.

 IL ROSTER DI BRINDISI È un roster solido, profondo e con un alto tasso di talento quello a disposizione di coach Frank Vitucci, dal dicembre del 2017 sulla panchina biancoazzurra e protagonista di una scalata importante da parte del club pugliese. Negli ultimi anni, sotto la gestione tecnica di Vitucci, Brindisi ha sempre lottato alla pari con le grandi del campionato, occupando le prime posizioni di classifica e arrivando, per due stagioni consecutive, sino in fondo in Coppa Italia, a discapito di formazioni con budget più blasonati. Con la partenza in estate di giocatori illustri come Adrian Banks, John Brown e Kelvin Martin, non era di certo semplice per la famiglia Marino e per il direttore sportivo Simone Giofrè, canturino, cercare di ricostruire una squadra ambiziosa e con una spina dorsale di un certo tipo, mantenendone la sete di vittorie.

Ma la dirigenza brindisina è riuscita nell’impresa di formare un gruppo competitivo, affamato e con una personalità molto marcata, non andando quindi a smarrire l’identikit che ha contraddistinto la Happy Casa nelle sue ultime apparizioni. Perso Banks, accasatosi alla Fortitudo Bologna, Giofrè è stato bravo a sostituire il suo “lider maximo” con un giocatore altrettanto carismatico come D’Angelo Harrison, peraltro pari ruolo della nuova stella fortitudina. 27 anni, nato in Alaska e con una personalità da vendere, Harrison è nel pieno della maturità cestistica, sbarcato in Italia dopo due stagioni in Turchia e un altro paio di annate in Israele, intervallate da esperienze in Russia e Francia. Guardia fisica, energica e con tanti punti nelle mani, l’ex idolo di St. John’s University (ateneo americano di grande tradizione) è la principale “bocca da fuoco” della squadra, nonché tra i marcatori più prolifici dell’intero campionato.

Il “bomber” super tatuato della Happy Casa è però in buona compagnia: un altro elemento di spicco e con un’importante identità è il lungo Derek Willis, 25 anni, un “indios” con una storia interessante alle spalle almeno quanto quella di Harrison; la madre, infatti, appartiene a ben tre tribù di nativi americani, che hanno portato il tiratore statunitense a vivere in tenera età in una delle più grandi riserve indiane del Paese, nel Wyoming. Ala forte moderna, agile e con un tiro da tre nocivo per le difese avversarie, Willis rappresenta il classico prototipo di lungo tecnico e affidabile oltre l’arco, di cui ogni squadra nel basket di oggi giorno necessita. Anche lui come Harrison ha frequentato un college di lustro, vestendo la maglia dei Kentucky Wildcats dal 2013 al 2017, agli ordini di una leggenda a stelle e strisce che porta il nome di John Calipari. Uscito dall’università, dopo un anno di assestamento in G-League, è emigrato in Europa per disputare due stagioni in Germania: Gottinga e Ulm le tappe prima di Brindisi.

Guardia e ala titolare sistemati, è il turno di un’altra pedina essenziale nello scacchiere tattico di coach Vitucci, ossia il playmaker Darius Thompson, 25 anni, del Tennessee. Partito lento ma con una crescita graduale quanto sostanziale, lo scorso anno ha saputo mettere in mostra le sue qualità sia in fase realizzativa sia in fase di impostazione, lui che, play puro, non lo è mai stato. Si è guadagnato con merito la riconferma e, rispetto alla stagione precedente, ha un ruolo ancor più da protagonista all’interno del gruppo. Il suo cambio naturale è Alessandro Zanelli, 28enne trevigiano, al terzo campionato consecutivo con i colori biancoazzurri e che, grazie a un buon carisma e a dei miglioramenti evidenti, si è guadagnato in estate i galloni di capitano. Quando entra dalla panchina dà sicuramente energia alla squadra e se non esagera è spesso anche molto ordinato in cabina di regia. Tornando ai titolari, invece, il “tre” e il “cinque” di riferimento sono James Bell e Nick Perkins, quest’ultimo tra i meno esperti del team ma con importanti doti tecniche e ampi margini di crescita. Lungo di stazza, mancino, due metri e tre per centotredici chili, Perkins è stato vicino a entrare nella NBA, disputando nel 2019 un’ottima Summer League che, per poco, non gli è valsa la chiamata dei Los Angeles Lakers. Sfumato il sogno americano, il classe ’96 ha ripiegato per il Giappone, in cui ha praticamente sempre dominato con oltre 20 punti e 10 rimbalzi di media. Una curiosità: al college ha avuto come compagno di squadra l’ex canturino Wes Clark, nonché ex giocatore di Brindisi. I due hanno disputato insieme la stagione 2017-’18 di NCAA con i Bulls di Buffalo. Quanto a Bell, 29 anni il prossimo mese di gennaio, l’esterno è l’ennesimo giocatore della Happy Casa ad aver frequentato un college di rilievo: uscito da Villanova nel 2014, la sua prima stagione nei professionisti è stata in quel di Cremona. Dopo un’annata da rookie buona ma non eccelsa, Bell ha saputo prendere il largo in Europa arrivando sino all’EuroLeague, competizione che ha disputato un paio d’anni fa con la canotta del Buducnost; 16 gare con i montenegrini nel 2018-’19, di cui nove da titolare.

Pur partendo dalla panchina ha tanti minuti anche Ousman Krubally, afroamericano di Atlanta con cittadinanza gambiana. Con Perkins fuori a rifiatare, è lui la prima soluzione nel ruolo di centro: un’alternativa niente male per Vitucci che può così cercare quintetti più veloci, trovando in Krubally qualità totalmente differenti rispetto all’ex Buffalo, su tutte l’agilità sotto canestro. In passato aveva già condiviso lo spogliatoio con alcuni compagni che ha poi trovato anche a Brindisi: con Harrison l’esperienza più recente, lo scorso anno in Francia a Le Portel; mentre in Italia aveva già giocato a Venezia con l’allora giovanissimo Riccardo Visconti, i playoff della stagione 2015-’16. Quest’ultimo, talento classe ’98 scuola Reyer, allunga le rotazioni insieme alla possente ala toscana Mattia Udom (’93), con cui Visconti ha in comune la carriera: entrambi, infatti, grazie a Brindisi hanno la ghiotta occasione di tornare a riassaporare la Serie A dopo tanta gavetta in A2. Chiudono le rotazioni e rimpolpano il reparto lunghi gli altri italiani Riccardo Cattapan e Raphael Gaspardo, ambedue alla seconda stagione in Puglia. Se il primo, 213 centimetri, ha un ruolo molto marginale, il secondo, invece, gode della massima fiducia di Vitucci che, talvolta, lo utilizza persino da “tre”, schierando in campo quintetti molto fisici. Gaspardo è però principalmente un’ala grande, un due metri e sette dotato di un tiro da oltre l’arco decisamente affidabile.

I PRECEDENTI Pallacanestro Cantù e New Basket Brindisi si sono affrontate in passato 20 volte; cifra tonda anche per le vittorie, 10 per parte, quindi confronto in perfetto equilibrio. L’ultimo match disputato in Puglia è stato vinto dai brianzoli che, a sorpresa, lo scorso anno espugnarono il “PalaPentassuglia” con un impronosticabile 69 a 64 finale. MVP di quella gara, la prima del campionato 2019-’20, fu l’americano Cameron Young, autore di una strepitosa performance da 22 punti totali in soli 24’ sul parquet.

INFO GENERALI Happy Casa-Acqua S.Bernardo Cantù si disputerà alle ore 18:00 di domenica 6 dicembre, al “PalaPentassuglia” di Brindisi; l’incontro, valevole per la decima giornata del campionato, sarà arbitrato dai signori Guido Giovannetti, Gianluca Sardella e Matteo Boninsegna. La partita, trasmessa su Eurosport Player, potrà essere ascoltata anche in diretta radiofonica su Radio Cantù 89.6 FM e in streaming su radiocantu.com. La Happy Casa può contare sul terzo “bomber” del campionato e sul terzo miglior rimbalzista della lega, Harrison e Willis, rispettivamente in cima alle classifiche con medie di 20.1 punti e 9.1 rimbalzi; Cantù, invece, ha in squadra il miglior stoppatore della LBA, Sha’markus Kennedy, con 2.3 stoppate a partita, e il vice-capo nei tiri da tre, ossia Jazz Johnson, secondo solo a Sergio Rodriguez di Milano che lo supera di un soffio con il 52.5% da oltre l’arco, contro il 51.4% del tiratore biancoblù.