Germani, Cotelli: "Bresciano innamorato del basket, mi sono ritrovato ad allenare questo club"

Germani, Cotelli: "Bresciano innamorato del basket, mi sono ritrovato ad allenare questo club"
© foto di Savino Paolella

Matteo Cotelli ha parlato della sua ascesa a capo allenatore della Germani sul Corriere dello Sport: “La genesi della mia investitura ha visto un primo approccio con Mauro Ferrari. Le voci che Peppe sarebbe andato via avevano lasciato spazio alla realtà. Brescia cercava un nuovo allenatore. Io mi sono messo al servizio della società che mi ha cresciuto. Sono arrivato 16 anni fa per il settore giovanile e dopo 4 ho iniziato a fare l'assistente in prima squadra con Diana. Mi sentivo pronto e ho detto: se mi ritenete all'altezza ci sono. È passata qualche settimana, il casting è proseguito. Mi hanno richiamato e affidato la squadra. Tante immagini mi sono ripassate nella testa in quel momento. Ero un ragazzino di Brescia innamorato del basket e mi sono ritrovato ad allenare la squadra della mia città. Una responsabilità in più certo. Ce l'avrei fatta? Potevo deludere qualcuno? Le paure sono state spazzate via quando sono arrivati i messaggi whatsapp di Della Valle, Bilan, Ivanovic, insomma i giocatori più esperti. Avanti insieme Matteo, crediamo in te”.

Senza il basket cosa sarebbe oggi Matteo Cotelli? “Un avvocato. Mi mancano 5 esami per laurearmi in Giurisprudenza. Lo striscione dell'arrivo era molto vicino ma la pallacanestro ha iniziato ad assorbire sempre più le mie giornate. Scelta difficile, ma la mia famiglia mi ha sostenuto. Lasciare le cose a metà, per me che sono un testardo, non è una cosa bella. Chissà che un giorno la laurea non la prenda. Ora però devo pensare alla Germani”.

Brescia è in testa alla classifica insieme alla Virtus Bologna: “Non voglio essere banale ma per noi vale assolutamente il vivere alla giornata. Per la Coppa Italia ci siamo, non serve essere scaramantici ed è un premio a questo inizio di stagione. Ogni partita che affronteremo rappresenta un'insidia. Il livello è alto e ognuna delle squadre della serie A può battere chiunque. A lunga scadenza puntiamo a farci trovare pronti quando tutto, con i playoff, verrà rimesso in gioco. Vorremmo arrivarci nelle migliori condizioni possibili e dire la nostra”.

Che sogno ha nel cassetto? “Quello di rendere sempre orgogliose di me le persone che mi sono vicine. E tra loro anche i tifosi bresciani che mi hanno mostrato una fiducia illimitata. Alleno la squadra della mia città. Ora per me questo è già uno scudetto”.